Lutto nel mondo degli sport estremi, morto Armin Holzer

E' precipitato sul monte Piana durante una evoluzione con il parapendio, aveva  28 anni. Era uno “slackliner” famoso per le sue imprese

AURONZO. Quelle stesse rocce che avevano fatto da sfondo alle sue imprese, contribuendo alla sua fama di camminatore sospeso, gli sono costate la vita. È morto ieri sul monte Piana Armin Holzer, 28 anni di Sesto Pusteria. Stava volando con un parapendio da competizione quando, improvvisamente, è piombato nel vuoto. Disperati, e purtroppo vani, i tentativi di soccorso in una zona molto impervia sul versante nord del monte Piana, lato altoatesino.

Doveva essere un pomeriggio di sport e montagna, un binomio perfetto per il giovane che solo pochi mesi fa aveva organizzato proprio sul monte Piana l’Highline meeting, il festival dei funanboli della montagna. Holzer era salito con un amico trentino sulla forcella dei Castrati, a quota 2.270 metri: volevano lanciarsi con il parapendio da competizione.

Secondo una prima ricostruzione dell’accaduto l’amico si è lanciato per primo mentre Holzer, che generalmente volava con un parapendio speciale, più ridotto nelle dimensioni e più veloce studiato e realizzato per una disciplina chiamata speedgliding, poco dopo il decollo ha perso il controllo della vela in stallo finendo sulle rocce.

Il compagno ha quindi cercato di atterrarre il più vicino possibile all’amico: il giovane era a testa in giù e non rispondeva ai richiami. L’amico ha immediatamente chiamato i soccorsi. Da Pieve di Cadore si è alzato in volo l’elicottero del Suem 118 che, temendo con lo spostamento d'aria dei rotori di far sollevare la vela bloccata su uno sperone, ha sbarcato nelle vicinanze medico e due soccorritori della stazione del Soccorso alpino di Auronzo, mentre un'altra squadra di Auronzo assieme al Soccorso alpino di Dobbiaco e della Forestale, si avvicinava in jeep e poi a piedi. Una lotta contro il tempo per l’elisoccorso, visto l’imminente tramonto del sole.

Purtroppo per il giovane non c’è stato nulla da fare. Le operazioni di recupero della salma sono state lunghe ed impegnative: la zona è particolarmente impervia e non c’è copertura telefonica. I soccorsi sono stati aiutati dall’arrivo dei vigili del fuoco di Monguelfo, attrezzati con un grande faro. Quando hanno localizzato Holzer e l’hanno liberato dalla vela, il giovane era morto. Ancorata la vela, i soccorritori hanno imbarellato la salma e l’hanno trasportata fino a valle per affidarla al carro funebre. L’amico è stato trasportato, illeso, a Pieve di Cadore.

Il sindaco di Santo Stefano, Buzzo con Holzer
Il sindaco di Santo Stefano, Buzzo con Holzer

Una vita sul filo delle emozioni, nel vero senso della parola, quella del giovane altoatesino. Era specializzato nello slackline, disciplina che consiste nel camminare su una fettuccia distesa nel vuoto. Un vuoto che può di essere di pochi centimetri, nel caso dei principianti, o di 550 metri: questa l’impresa che Holzer aveva compiuto proprio ad Auronzo, attraversando le Tre Cime. Solo una delle sue tante sfide: si era esibito anche sulla diga del Vajont e in Marmolada. Anche le sue montagne oggi lo piangono.

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