L'Usl «allarga» il distretto di Fener

Utenti in aumento, l'azienda prende i locali della pro loco
Il distretto sanitario di Fener sarà allargato con i locali della pro loco
Il distretto sanitario di Fener sarà allargato con i locali della pro loco
 ALANO DI PIAVE.
Il distretto di Fener ha bisogno di spazio, tenuto conto dei flussi di utenza che affollano la struttura a disposizione dei pazienti del basso feltrino. Così l'Usl ha chiesto, e ottenuto, la possibilità di disporre dei locali, già assegnati in comodato d'uso per trent'anni alla pro loco. La trattativa è andata in porto, senza impedimenti o recriminazioni: gli esponenti della pro loco stanno facendo i bagagli per trasferirsi nell'ex canonica di Fener, sempre in via Kennedy, a due passi dalla sede che lasceranno. Ad assecondare la richiesta dell'Usl e ad avviare la trattativa con gli esponenti del sodalizio è stato l'assessore Andrea Tolaini, appoggiato dal collega di Quero, Alberto Coppe, che hanno ritenuto l'ampliamento della struttura sociosanitaria di buon auspicio per il futuro dei servizi a favore dell'eterogenea comunità locale.  «La pro loco di Fener avrebbe anche potuto opporsi alla richiesta di liberare i locali che occupano, anche per la gestione del Tornado, da dieci anni, da quando cioè è stato inaugurato il distretto sociosanitario dell'Usl con il vincolo comunale del comodato d'uso al sodalizio», premette l'assessore Tolaini. «Ma gli amici sono stati squisiti e hanno compreso le ragioni della richiesta. Non posso che ringraziare loro e don Tiziano Piovan che ha offerto spazi adeguati alle esigenze dell'associazione, nell'ex canonica».  In tempi di riorganizzazione, con una proposta di bilancio sociosanitario veneto che sa di lacrime e sangue, non è escluso che alcune funzioni dei distretti territoriali possano essere ritoccate. Cosa che evidentemente non toccherà a quello di Fener dove intanto la parola d'ordine è «ampliamento». L'ostetrica che segue la gravidanza e il puerperio delle tante mamme di tante origini culturali, avrebbe manifestato l'esigenza di disporre di maggiore spazio. Ma anche il centro prelievi, che nelle mattinate del giovedì, registra fino a 110 prestazioni, rischia di essere troppo "stretto".  «Per la valenza in termini di prevenzione e di assistenza della popolazione del basso feltrino che è assai eterogenea», conclude l'assessore Tolaini, «la struttura va mantenuta ai livelli attuali. I nostri utenti, in particolare le donne straniere che possono avere qualche resistenza a rivolgersi agli ospedali, trovano nel distretto tutte le risposte ai bisogni. Da quello di prevenzione alla complessa assistenza erogata dai professionisti del dipartimento materno-infantile». (l.m.)

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