L’uomo di cultura ha donato il suo castello

FELTRE. «Federico Velluti e Michele Doriguzzi hanno avuto un ruolo importantissimo nella mia formazione», dice l’architetto Andrea Bona. «Ho saputo della vicenda solo pochi giorni fa e sono addolorato. È uomo di grande spiritualità e la mia speranza è che abbia trovato una dimensione dove poterla esprimere. È un uomo del Rinascimento che unisce l’umanesimo alla straordinaria capacità artistica manuale, uno straordinario disegnatore. Noi feltrini possiamo solo ringraziarlo di aver fatto la scelta di venire in questa città, di averci onorato della sua presenza».

«La scelta adesso di allontanarsene», sottolinea Bona, «deve essere uno stimolo ulteriore per il compimento della sua volontà, quella di vedere la ricostruzione della villa di Arson e di Cossalter. Che è un patrimonio di cui egli stesso e la sua famiglia fa dono alla comunità feltrina rendendola garante».

Un dono importante, quello delle storiche strutture lasciate alla collettività feltrina, che è stato ufficializzato nell’aprile del 2017 dal consiglio dell’Unione montana feltrina, che ha ratificato la costituzione della Fondazione Accademia del melograno. Ovvero il passaggio per dare vita all’organismo che in futuro rileverà la proprietà e la gestione dei siti storico artistici di proprietà dei restauratori.

Con questa scelta i Velluti hanno chiesto che il patrimonio resti in capo al pubblico, purché le pubbliche amministrazioni garantiscano il mantenimento dello stato degli immobili con la cura delle pertinenze esterne, senza cessioni future a immobiliaristi privati, e si rendano garanti degli interventi di restauro conservativo appropriato, anche dal punto di vista finanziario.

È dal 1974, quando i Velluti arrivarono nel Feltrino dalla pianura grazie ad una campagna di restauri delle facciate affrescate del centro di Feltre, che questo sogno ha iniziato a prendere forma. Prima con l’innamoramento di Velluti per Castel Lusa, poi con i primi lavori di restauro e poi con l’idea di farne luogo di fruizione pubblica. «La nostra finalità», spiegava dieci anni fa Federico Velluti, «è stata sempre questa: che Lusa continui a vivere per la gente». —

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