Luciano Buso, il cercatore di firme trova sei carte da gioco di Picasso

Le carte da gioco ricorrono spesso nei quadri di Pablo Picasso, soprattutto nelle opere del suo periodo cubista. Di proprietà di una collezione privata italiana vengono ora alla luce sei inedite...

Le carte da gioco ricorrono spesso nei quadri di Pablo Picasso, soprattutto nelle opere del suo periodo cubista. Di proprietà di una collezione privata italiana vengono ora alla luce sei inedite carte che il maestro avrebbe dipinto nel 1913 firmandole però solo con un gioco di scritte celate all’interno delle figure. A sostenerne l’attribuzione è Luciano Buso, studioso, restauratore e pittore trevigiano che da tempo è convinto dell’esistenza di una tecnica di scrittura nascosta vecchia di molti secoli, che sarebbe stata tramandata di bottega in bottega e praticata da tutti i grandi della pittura, fino a Klimt, Picasso e persino Emilio Vedova. In queste sei carte inedite, sostiene Buso sarebbero presenti scritte celate un po’ ovunque, con la doppia P di Picasso e la data, quella appunto del 1913, mimetizzate nella grafica dell’opera. Buso spiega di aver studiato in passato Guernica di Picasso e di aver trovato anche lì «scritte celate del nome dell’autore ». Per lui quindi non c’è dubbio, «a dipingere le carte è Pablo Picasso nel 1913». In una di queste, la carta n.2, c’è anche una scritta “in chiaro” che appare in basso al centro: «in un primo momento pareva essere la firma ufficiale - dice Buso - in realtà indica con ogni probabilità la località dove sono state eseguite le opere o la committenza; appena sulla destra di questa scritta - continua - che pare essere “Bettravia o Bettzavia”, compaiono celate le iniziali concatenate del nome e del cognome dell’autore: “PP”, “Pablo Picasso”».

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