Lotito punta l’albergo Auronzo per la Lazio

AURONZO
La Lazio mette su casa ad Auronzo. Forse se l’è lasciato scappare e non era ancora il momento di rivelarlo, ma l’altra sera Claudio Lotito l’ha detto trascinato dall’entusiasmo, per di più di fronte a un migliaio di testimoni, alla presentazione ufficiale della squadra. Questo è ormai il quattordicesimo ritiro precampionato in Cadore per la prima società della capitale e magari sarebbe il caso di prendere la residenza, sotto le Tre Cime. Dove i giocatori hanno sempre detto di trovarsi benissimo, per non parlare dell’aquila Olimpia, che vive nel suo habitat naturale. Il contratto con il Comune dura ancora un anno, ma c’è un’opzione per il 2023 e le possibilità non mancano.
Ad esempio, che l’albergo Auronzo diventi l’hotel Lazio, aumentando le quattro stelle attuali. Lotito starebbe pensando di comprare una struttura ricettiva, che potrebbe ospitare non solo il gruppo di Maurizio Sarri, ma anche quello femminile allenato da Carolina Morace e quelli del settore giovanile. La soluzione più comoda sarebbe l’attuale, mettendosi d’accordo sul prezzo: «Mi risulta che l’attuale Auronzo, che in passato ospitò anche il poeta Giosuè Carducci quando si chiamava alle Grazie, sia cedibile», spiega l’ex sindaco e attuale capogruppo della minoranza Daniela Larese Filon, «non mancano di sicuro i contatti con la direzione e potrebbe essere davvero un’operazione fattibile. Probabilmente la più intelligente, anche se non l’unica».
Lo stadio “Rodolfo Zandegiacomo” va benissimo e ogni estate si presenta ai biancocelesti tirato come un biliardo, ma mettere su casa ad Auronzo potrebbe voler dire anche costruire un centro sportivo come quello romano di Formello: «L’ho visto di persona e non so se così grande sia possibile, ma è chiaro che un paese come il nostro avrebbe tutto l’interesse a ospitare un’iniziativa come questa».
Alle spalle dell’albergo Auronzo, ci sono un giardino e un ulteriore spazio, all’interno del quale un campo da calcio ci starebbe. Alternative? «Il giardino c’è di sicuro, in via Roma», riprende Larese Filon, «da capire se possa essere sufficiente, nel caso l’hotel sia davvero quello. Non c’è ulteriore spazio nell’area sportiva, dove si sono aggiunti un campetto supplementare e il pala Tre Cime ed, eventualmente, bisognerebbe individuare un’altra area».
Alla direzione dell’albergo, hanno sentito le stesse cose, ma è ancora presto per scoprire documenti: «Noi siamo i gestori, non i proprietari», fa pretattica il direttore Paolo Di Pietro, «io stesso sono un dipendente del Gruppo Tredici Maggio e non ne so niente. Non sono a conoscenza che ci sia o ci sarà una trattativa per la cessione. So quante sedie a sdraio ci sono nel giardino, ma non saprei dire se ci starebbe o meno un campo da calcio con tutto quello che serve». —
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