Lo Sporting Hotel della famiglia Piaia ha chiuso i battenti

PIEVE DI CADORE. È stato uno dei simboli del turismo pievese, ora ha chiuso perché non ha più clienti. Il primo luglio lo Sporting Hotel (3 stelle) di Pieve di Cadore ha chiuso i battenti. Vengono...

PIEVE DI CADORE. È stato uno dei simboli del turismo pievese, ora ha chiuso perché non ha più clienti. Il primo luglio lo Sporting Hotel (3 stelle) di Pieve di Cadore ha chiuso i battenti. Vengono così a mancare nel centro storico cadorino altre 10 camere (3 singole e 7 doppie) per complessivi 17 posti letto. Rimangono invece in attività l’albergo Belvedere, Giardino, Al Sole, Pelmo e il Dolomié.

L’albergo di proprietà della famiglia Piaia, originaria di Auronzo, era stato ristrutturato, recuperando lo storico albergo Leon della famiglia Bergamo, nel 1983 ed aveva iniziato la sua attività nel gennaio 1984. Per la sua posizione sulla piazza, era subito diventato l’albergo più cercato dai rappresentanti di commercio che in quegli anni arrivavano numerosi per acquistare occhiali nelle molte fabbriche del Cadore. Anche turisticamente l’hotel era molto apprezzato e aveva ormai un giro di clientela di varie età a cui piaceva il paese, la cultura e mangiare bene. La sua cucina, curata dalla signora Piaia, era diventata punto di ritrovo, di serate e di incontro anche di gruppi politici.

Uno dei clienti più noti e assidui era stato Beniamino Bianchi che lo aveva eletto come “salotto”, dove era possibile discutere davanti a una spaghettata che aveva il pregio di favorire gli accordi. Con l’arrivo della crisi dell’occhialeria, era stato uno dei primi alberghi a pagarne le spese perché i rappresentanti erano diventati mosche bianche. Poi il crollo degli arrivi in tutto il centro Cadore ha peggiorato la situazione. «Erano ormai alcuni anni», racconta Giorgio Piaia, «che il numero delle presenze non era sufficiente a pareggiare i conti. Fino a quando era viva mia moglie, scomparsa 4 anni fa, riuscivamo a sopravvivere grazie alla sua cucina molto apprezzata. In questi anni a Pieve la categoria degli albergatori è però stata lasciata sola. Nonostante fossero evidenti i segnali di crisi, ben poco si è fatto per far arrivare nel centro di Pieve un numero di turisti sufficienti per rendere redditizia l’attività alberghiera. E parlo anche degli altri alberghi. Ora ho chiuso e non ho ancora deciso cosa farà domani». (v.d.)

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