Lo speck del Cadore va a Bonazza

Colpo di scena nella vicenda Unterberger, la storica azienda di Perarolo che produceva speck del Cadore. A pochi minuti dalla conclusione dell'asta per l'aggiudicazione della società in concordato preventivo, allo studio del curatore Enrico Posocco ha bussato, infatti, l'imprenditore veneziano Angelo Bonazza, titolare del salumificio trevigiano Becher, ed ha consegnato un'offerta per l'acquisto di tutta l'azienda di Perarolo.
Erano le 11,50 di ieri, sulla cifra nessuna indiscrezione, ma potrebbe avvicinarsi parecchio al milione e 280.000 euro richiesti. Quaranta minuti prima si erano affacciati allo studio Posocco, in via Rodolfo Psaro a Belluno, anche Bortolo Sciessere, amministratore delegato del salumificio Sant'Orso di Caltrano (Vicenza), e Paolo Stiffan, che ha seguito per la stessa azienda tutto il dossier. Confermando l'offerta già ampiamente illustrata nei giorni scorsi, con lettere allo stesso curatore ed al mondo politico regionale, che si aggira su 765/800 mila euro e che si basa su un dettagliato piano di rilancio.
«Il curatore mi ha detto», ha spiegato poi Bonazza, «che aveva ricevuto anche un'offerta per i soli macchinari, ma che poi è stata ritirata». Restano dunque in ballo le due offerte industriali, ma quella della Becher dovrebbe essere in vantaggio se è vero che il curatore, come confermano i due responsabili della Sant'Orso, ha lasciato tempo fino a lunedì mattina all'azienda vicentina per un eventuale rilancio. Nel corso del week end sarà presa una decisione in merito, ribadiscono da Caltrano.
«Quando andavo in ferie vicino a Perarolo, nel Cadore», ha ricordato Angelo Bonazza, «vedevo sempre lo stabilimento; ricordo benissimo l’azienda e ancor di più la bontà dei suoi prodotti. E se non ero in ferie, ero ben felice di trovarli presso Autogrill, dove i prodotti Unterberger hanno sempre avuto una posizione importante e di visibilità». Nasce dunque da questo amarcord il desiderio di Angelo Bonazza di fare un’offerta per acquistare l’azienda Unterberger. A quanto afferma, sono stati poi «lo stesso sindaco di Perarolo, Pier Luigi Svaluto Ferro, le istituzioni, in particolar modo il consigliere regionale Dario Bond e il deputato Maurizio Paniz e le forze sindacali, che ci hanno prima contattato e successivamente coinvolto nell’operazione». Ed esprime tutta la sua soddisfazione, in un comunicato, proprio Dario Bond, capogruppo di Forza Italia in Regione. «Sono felice che la famiglia Bonazza abbia deciso di correre per l’acquisizione della Unterberger. Per il territorio», ha spiegato Bond, «sarebbe una garanzia di mantenimento sia dello stabilimento che della manodopera. Quanto alla politica deve fare un passo ulteriore, ovvero spendersi perché lo speck cadorino possa fregiarsi della denominazione che merita. Penso a un Igp».
Soddisfatto anche Ludovico Bellini della Cgil. «Per noi l'importante è che ci siano state delle offerte concrete per mantenere attività a dposti di lavoro a Perarolo». Scongiurata quindi l’ipotesi di spezzatino, fra macchinari ed immobile, lo speck del Cadore tornerà in vita.
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