Lite per droga, accoltellato un marocchino

QUERO. Violenta rissa tra pregiudicati magrebini in un condominio di via De Gasperi a San Zenone in provincia di Treviso. A passarsela peggio un marocchino residente a Quero, colpito con una profonda coltellata in pieno viso, che gli ha reciso il nervo facciale, con danni che potrebbero rivelarsi permanenti. Sull sfondo una faida legata allo spaccio di droga.
Tutto è successo nella prima mattinata di sabato quando poco prima delle sei, gli inquilini sono stati buttati giù dal letto dalle urla e dai colpi che provenivano da uno degli appartamenti. Subito sono stati avvisati i carabinieri: sul posto è giunta una pattuglia del nucleo radiomobile della compagnia di Castelfranco, supportata dai colleghi della stazione di Fonte.
I militari hanno visto grandi chiazze di sangue sulle scale e si sono precipitati nell’appartamento, dove hanno arrestato Elbyad Abdelhadi, lì residente, 23 anni, vecchia conoscenza delle forze dell’ordine essendo stato arrestato alla fine del 2011 perché trovato in possesso di 300 grammi di cocaina. E proprio allo spaccio di droga pare essere correlata la lite, anche se i protagonisti parlano di altre cause. I carabinieri ci hanno messo un’intera giornata per ricostruire i fatti mentre aggredito e aggressore si scambiavano reciproche accuse.
Tutto sarebbe iniziato alle quattro a Montebelluna, con una lite tra R.K., 24 anni, residente a Quero, anche lui con precedenti e Abdelhadi. Ad un certo punto, quest’ultimo se n’è andato tornandosene a casa a San Zenone. Ma evidentemente R.K. voleva far valere le sue ragioni: ha preso l’auto e poco prima delle sei è arrivato davanti alla porta dell’appartamento. Ma Abdelhadi non si è fatto trovare impreparato: lo ha accolto brandendo un grosso coltello da cucina. La lite ben presto è degenerata nell’aggressione, dove ha avuto un ruolo anche un complice del padrone di casa, E.H. 24 anni, che finirà denunciato. Visto come si stava mettendo, R.K. si è rifugiato nel bagno: ma la furia di Abdelhadi era ormai incontrollabile. Ha sfasciato la porta e colpito profondamente alla guancia sinistra il rivale. Il sangue è uscito a fiotti, il ferito ha tentato di tamponare con un paio di boxer e si è dato alla fuga, non prima però di essere ferito di striscio sul labbro anche dall’altro aggressore. Tutto fa supporre a un regolamento di conti nell’ambito dello spaccio di droga.
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