Liceo Galilei di Belluno, i container sono in ritardo. Didattica a distanza per il triennio

BELLUNO.
I container per alloggiare le classi degli istituti superiori bellunesi non saranno consegnati entro l’inizio del nuovo anno scolastico e i dirigenti studiano le strategie per far fronte alla situazione: chi continuando a usare la didattica a distanza, chi sfruttando i laboratori dei propri istituti come fossero aule. Ottimisticamente saranno necessari ancora due mesi per giungere al termine della gara d’appalto e per l’installazione dei prefabbricati.
«Al momento siamo in fase di appalto ma, come avevo già comunicato in varie sedi ai dirigenti scolastici, si tratta di una gara consistente da quasi 1,4 milioni di euro e c’è una procedura da rispettare, che non prevede tempi brevi. È stato chiaro fin da subito che non sarebbe stato possibile consegnare le nuove aule prefabbricate entro il 14 settembre», spiega Amalia Serenella Bogana, consigliere delegato della Provincia, «io capisco perfettamente il disagio delle scuole, come dei ragazzi, ma stiamo lavorando tutti dalla stessa parte per trovare la soluzione più rapida possibile».
Parliamo di sei aule al Galilei-Tiziano e cinque al Renier e al Calvi, secondo quanto riferito dalla Provincia, ma la situazione più complessa è sicuramente quella del Galilei, che non gode di spazi ampi come quelli di altri istituti cittadini. «Capisco che la situazione del Galilei, che non è nato come struttura scolastica ma come orfanotrofio, sia più penalizzante a livello logistico per impostare un’organizzazione dell’avvio d’anno scolastico rispetto ad altre scuole della città, ma è proprio per questo che stiamo lavorando: per trovare la soluzione migliore per tutti», continua Bogana. «Nel pubblico ci sono alcuni passaggi da affrontare che richiedono tempo e per quanto ci troviamo in una situazione di emergenza non possiamo saltarli a piè pari. Non stiamo parlando di lavori da fare in casa nostra, dove basta fissare un appuntamento con una ditta per realizzare quello ciò che ci serve».
Per gli interventi minori, invece, la situazione sembra più serena: «Per quanto riguarda l’edilizia leggera siamo in fase di operatività piena», aggiunge Bogana, «alle scuole dove mancano interventi minori posso assicurare che saranno eseguiti quanto prima, anche se non dipende solo da noi, ma dalla disponibilità delle ditte cui viene chiesto di intervenire il più velocemente possibile».
Vista la situazione, al Galilei si dovrà per forza proseguire con la didattica a distanza, anche se questo non sembra essere un grosso problema per la scuola, già rodata nell’uso di queste strumentazioni e che comunque garantirà la maggior parte delle ore di lezione in presenza per tutti: «Il triennio del Liceo scientifico e quello del Liceo scientifico scienze applicate faranno a turno una settimana a casa in teledidattica e due in presenza», precisa il dirigente scolastico Andrea Pozzobon, «sempre contando sul fatto che questa situazione duri il meno possibile. Tuteleremo comunque le classi prime e seconde, che potranno seguire tutte le ore previste in presenza».
Per il Galilei si tratta di trovare cinque container-classe e uno adibito ai servizi e al servizio di bidelleria, mentre non ci sarebbero problemi di questo tipo con il Tiziano: «A differenza del Galilei, il Tiziano nasce come scuola e gli spazi sono quindi più adatti a contenere le classi, tanto che troveranno posto lì un paio di classi in più rispetto al solito», aggiunge il preside, «anche perché il nostro istituto è in crescita, con ben cinque classi in più rispetto all’anno scorso (41 classi contro le 36 del 2019), è una cosa molto positiva, che ovviamente in questa fase richiede qualche attenzione in più del normale».
Sembra più tranquilla la situazione all’Itis Segato, dove i container dovrebbero arrivare a breve: «Entro la prossima settimana dovremmo riceverli entrambi e verranno installati nel giardino interno», spiega la dirigente Ilaria Chiarusi, «poi servirà il tempo necessario a renderli operativi». —
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