L’ex villaggio Eni riscopre il passato e rivive un’epopea ricca di fascino

LA RICORRENZA
L'ex villaggio Eni di Borca riscopre il suo passato e rivive la sua epopea. Con questo spirito, oggi alle 19, nella hall del Mercure Dolomiti hotel Boite, si terrà un incontro aperitivo dal titolo "Le montagne del cane a sei zampe". «Abbiamo voluto chiamare a raccolta», spiega Giovanni Gava, direttore marketing della struttura, «dipendenti, ex dipendenti ed amici del gruppo Eni, nonché gli ospiti del Villaggio Corte delle Dolomiti resort. Con loro ricorderemo le origini di questo villaggio che rappresenta davvero un unicum, ospiti del direttore dell'hotel Manuel Windegger e del capo receptionist Roberta Ciervo».
Al centro dell'incontro ci saranno gli interventi di Carlo Pomaré, che al Villaggio ha lavorato ben 29 anni, prima come vice direttore (1982-1993) e poi come direttore (1993-2002), e di Romano Iezzi, a lungo barman della struttura: racconteranno di personaggi, episodi, aneddoti dell'epoca. L'incontro prevede musiche di quegli anni '60-'70 eseguite da Giovanni Gava e sarà presente anche Gianluca D'Incà Levis, responsabile del Progetto Borca. L'ex villaggio Eni, oggi Corte delle Dolomiti, voluto dall'allora presidente della società Enrico Mattei, si estende su un'area boschiva di circa 130 ettari per un totale di 100.000 mq edificati, costituiti da diverse strutture realizzate dall'architetto Edoardo Gellner: la colonia, costruita tra il 1955 ed il 1962, poteva ospitare 600 bambini. La chiesa di Nostra Signora del Cadore, iniziata nel 1956 e consacrata nel 1961, è un gioiello dell'architettura sacra contemporanea. Caratteristiche sono le 280 villette monofamiliari, progettate su piattaforme a mo' di palafitte, sparse nel bosco e perfettamente inserite nell'ambiente. Il tutto pensato proprio per la vacanza dei dipendenti Eni, che oggi si ritroveranno per questo appuntamento. —
Stefano Vietina
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