L’esposto di Salce è contro l’Anas

L’inchiesta sulla sicurezza della statale 50 è ancora in corso Fant (Comitato cittadini): «Aspettiamo anche il velox fisso»
lavori; incrocio; giamosa
lavori; incrocio; giamosa

BELLUNO. Esposto contro ignoti. Ma l’ignoto è l’Anas. Il comitato dei cittadini di Salce ce l’ha con l’azienda nazionale, che gestisce la statale 50 di Grappa e passo Rolle, ecco perché ha mobilitato la procura della Repubblica. Dopo la sentenza di condanna a un anno e sei mesi di reclusione per omicidio colposo di Luciano Possamai, l’uomo che nel marzo dell’anno scorso ha investito Martina Bonavera erano stati gli avvocati della famiglia della 13enne studentessa, Alessandra Gracis e Chiara Tartari a rivelare l’esistenza di questa iniziativa del gruppo di cittadini, ma il magistrato Roberta Gallego si è limitata a confermare che c’è un’inchiesta.

I bersagli potevano essere due, ma il Comune quello che poteva fare l’ha fatto, anche se purtroppo solo dopo l’incidente mortale: «Noi abbiamo presentato questo esposto, che si rivolge all’Anas», rivela Giancarlo Fant del comitato, «quello che vorremmo sapere è perché sia quel camminamento interno al guard rail che quella passerella metallica non sono ancora utilizzabili. L’amministrazione comunale si è mossa e questo è sotto gli occhi di tutti, dall’altezza del capitello in corrispondenza con l’incrocio per Giamosa fino al passaggio pedonale, che conduce alla fermata dell’autobus dall’altra parte della strada, mentre non abbiamo notizie da parte dell’Anas e questo ci preoccupa. È il motivo per cui ci siamo mossi, dopo che è ormai dal 2001 che ci permettiamo di protestare per la pericolosità di quel tratto di strada statale. Peraltro non è che ne passino tante per la nostra provincia, dal momento che delle regionali si occupa Veneto Strade e pensiamo che ci voglia una maggiore cura. Specialmente quando si parla di sicurezza e vite umane in pericolo. Come pensano che possa cavarsela un disabile, che dovesse avere la necessità di passare di là?».

Bisognerebbe parlare anche dell’autovelox fisso, tarato sui 50 chilometri orari che non è ancora stato sistemato dal Comune di Belluno. A proposito, il comandante della polizia locale Gustavo Dalla Ca’ era parecchio contrariato per questo ritardo: «Ci risulta che il problema non sia in città, a Palazzo Rosso, ma anche in questo caso a Venezia», si lamenta e conclude Fant, «il velox fisso è fondamentale, ma ormai è dai un po’ di tempo che se ne parla e non l’abbiamo ancora visto».

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