L’eredità De Bastiani: bungalow e fattoria nell’area di Seravella

Cesiomaggiore, nell’ultimo consiglio passa la convenzione per una serie di infrastrutture. Proteste dalla minoranza
Di Laura Milano

CESIOMAGGIORE. E’ partito come un peana di fine mandato, nella nuova sala consiliare inaugurata allo scopo, ed è finito con i rimbrotti pedagogici all’indirizzo di una minoranza “distratta” che si è lasciata sfuggire una scelta strategica da inserire nel Pat, discusso solo a tavolino e ancora in attesa di approvazione. L’ultimo consiglio comunale della legislatura De Bastiani bis si è chiuso con l’approvazione per il rotto della cuffia (otto voti favorevoli e sei contrari) della convenzione con una società immobiliare che promette la realizzazione di infrastrutture a uso turistico per il museo di Seravella, un ristorante, piccoli bungalow e una fattoria didattica per un impegno di 1.800 metri cubi in cambio di un beneficio pubblico che si traduce in infrastrutture (un parco nel parco con percorsi attrezzati) e un ristoro finanziario per l’ente che dovrebbe testarsi sui 150 mila euro. Persino il gruppo indipendente della Lega ha chiesto il ritiro del punto all’ordine del giorno. In alternativa, il voto contrario. E così è stato. Per il capogruppo Celso Lenzi una scelta di questo tipo doveva essere lasciata all’amministrazione che verrà, soprattutto dopo l’approvazione del Pat. E Renato Talin ha rincarato la dose sostenendo che non si possono mettere ipoteche sulle scelte amministrative del futuro.

Eppure questo progetto non è di ieri, anche se si è cominciato a parlarne in tempi recenti. E solo due giorni prima di quest’ultimo consiglio, si è fatta trovare la proposta di convenzione fra incartamenti e delibere. A rivelare che la faccenda risale al 2008 con la proposta immobiliare cui ha fatto seguito, nel 2009, il documento preliminare, è stata Silvana Vignaga. «Avevate tutto il tempo di parlarne con consiglieri e cittadini e ci avete messo di fronte al fatto compiuto. Non c’è stata né pubblicità né la tanto decantata compartecipazione alle scelte strategiche».

Ma un accordo-convenzione con la società di Montebelluna che propone strutture ricettive a servizio del turista e che si vuole inserire subito nel Pat, merita ben di più di un incontro quasi informale. Va messo agli atti in tempi ragionevoli, questo il rilievo critico del gruppo di minoranza, e non all’ultimo momento, quando non c’è stata neppure il tempo di ragionare su quel faldone. E se il gruppo Lega ha espresso la propria contrarietà, non tanto nel merito del progetto, quanto nel metodo di forzare la mano per un’approvazione frettolosa dell’accordo quando ancora il Pat non è mai approdato al desk della Provincia, dal fronte minoritario dell’Unione per Cesio Cesiobiettivi si è entrati, eccome, nel merito. Sia in consiglio che nel day after quando i sindaco De Bastiani ha comunicato al mondo che «non sono state sollevate obiezioni sul progetto». «A parlare dell’esatto contrario sono i verbali», esordiscono gli esponenti del gruppo di minoranza. «Il pericolo è quello di veder costruire un parco con una tipica visione metropolitana dotato di percorsi pedonali, illuminazione e aree di sosta all’interno di un territorio, quello di Cesio, che è già un parco naturale». Il progetto è stato portato all’ultimo momento, ribadisce la capogruppo Licia Cappellin, e non risulta che ne fosse a conoscenza neppure chi dirige il museo. «E’ un anno ormai che il sindaco promette di portare il Pat in consiglio per l’adozione. La legislatura si chiude e questo non è mai successo».

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