L’ecocentro respinge l’erba degli sfalci

FELTRE. Inizia il periodo degli sfalci e la gente protesta perché non può portare l'erba all'ecocentro, chiedendosi dove altro metterla. Dovrà essere sminuzzata e lasciata sul posto, tagliando il...

FELTRE. Inizia il periodo degli sfalci e la gente protesta perché non può portare l'erba all'ecocentro, chiedendosi dove altro metterla. Dovrà essere sminuzzata e lasciata sul posto, tagliando il prato di frequente, oppure compostata. È l'unica soluzione che resta e l'amministrazione Perenzin pensa a corsi di compostaggio per i cittadini nell'ambito del laboratorio di partecipazione sulla gestione del territorio, lavori pubblici e rifiuti. Il biodigestore del Maserot a Santa Giustina non digerisce l'erba secca e l'anno scorso ha subito danni a causa di carichi pieni di sassi e inerti che hanno portato la società “Dolomiti ambiente” che gestisce l'impianto a bandire il verde di scarsa qualità. Per questo adesso viene ribadito il no categorico allo scarico dell'erba all'ecocentro di Feltre, mentre ci sono Comuni (come Fonzaso) che per minime quantità la accettano comunque (fino al 20 per cento all'interno delle ramaglie).

I problemi in questi primi giorni di primavera si stanno facendo pesantemente sentire, scatenando le lamentele dei feltrini di fronte all'avviso che l'ecocentro riceve solo residui di potature (rami, arbusti legnosi, siepi). E questo vale per l'erba dei giardini privati e dei terreni pubblici. Ma come si fa con gli sfalci? Se lo chiedono centinaia di famiglie che hanno il prato davanti a casa e con l'arrivo della stagione primaverile iniziano a tagliarlo, con il rischio poi di vedere in giro per il territorio sacchi riempiti d'erba abbandonati nelle piazzole ecologiche, a bordo strada oppure buttati giù in qualche canale. La questione riguarda tutto il comprensorio e la soluzione è il fai da te. A suggerirlo è l'assessore al servizio ecologico associato della Cmf Stefano Toigo, nonché consigliere a Fonzaso: «I privati che hanno un prato possono ritagliarsi un metro quadro di spazio dove buttare l'erba, o sminuzzarla e lasciarla lì, dove nel giro di una stagione si riduce a zero perché si decompone», spiega. «Al Maserot l'erba secca non funziona per il processo di trasformazione che ha bisogno del verde in fase di fermentazione. È l'umido che crea il gas». Da qui l'avviso ai Comuni che Dolomiti ambiente avrebbe accettato solamente materiale di qualità. «L'anno scorso abbiamo sospeso il conferimento all'ecocentro e lo stesso dobbiamo fare ora», afferma l'assessore feltrino Zatta. «Comunque con un minimo di accortezza l'erba è facilmente gestibile a casa e l'intenzione è di avviare dei corsi per insegnare come fare. Il problema ce l'abbiamo anche come Comune e triturandola la lasceremo dov'è».

Raffaele Scottini

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