Le Terme delle Dolomiti puntano in alto

Dopo la concessione dell'«acqua puzza» la società prepara il piano di rilancio
 COMELICO SUPERIORE.
Dall'inizio di dicembre le Terme delle Dolomiti di Valgrande hanno ripreso a pieno ritmo la loro attività. Dopo le vicissitudini che dall'apertura, avvenuta nel giugno del 2003, ad oggi ne hanno bloccato lo sviluppo, ora il futuro sembra più roseo.  Da un lato la recente concessione dell'acqua termale da parte della Regione alla società Terme delle Dolomiti garantisce il pieno diritto sulla "materia prima", cioè su quell'"acqua puzza", a forte contenuto di zolfo, di cui da anni si sono riconosciute le qualità terapeutiche e termali. Dall'altro, il collegamento fra gli impianti sciistici di Padola e della Pusteria ha portato le Terme al centro di un circuito turistico di particolare interesse, dato che anche la fermata dello skibus è posizionata davanti allo stabilimento.  «Diciamo anzitutto che siamo soddisfatti dell'andamento di dicembre», spiega Giovanni Cavallin, componente del Cda delle Terme e presidente della cooperativa "La Trevisana" che, insieme al consorzio "In concerto", detiene la quasi totalità delle azioni. «Abbiamo avuto anche duecento presenze al giorno, sia per le cure termali, ma soprattutto per l'ingresso alla piscina, alla sauna e al centro benessere, che rappresentano un'attrattiva molto interessante per chi viene nelle nostre zone a sciare. Questo buon risultato è dovuto in gran parte alla dedizione dei 16 addetti che operano con grande professionalità nello stabilimento ed è un dato positivo, che ci fa ben sperare».  Ma c'è ancora tanto lavoro da fare: «Non dobbiamo dimenticarcelo, soprattutto alla luce delle esperienze passate. Quest'anno, poi, ci ha senza dubbio giovato anche il passaggio dello skibus di collegamento fra gli impianti della ski area Val Comelico e quelli della vicina Pusteria. La fermata è prospiciente al nostro stabilimento e abbiamo goduto di una maggiore pubblicità, soprattutto nei confronti dei tedeschi».  Ora la società Terme delle Dolomiti ha l'esclusiva dell'acqua fino al 2023, data che coincide con il periodo di gestione affidato alla stessa società. Questa concessione era una tappa attesa e imprescindibile, dopo che si era aperto un antipatico contenzioso con il Comune di Comelico Superiore, in base al contratto di gestione inizialmente stipulato. Questo braccio di ferro, adesso completamente superato, aveva bloccato lo sviluppo dell'area termale, creando troppe incertezze: «Ora», prosegue Cavallin, «possiamo guardare al futuro con maggiore concretezza, in particolare stilare un piano di rilancio che si basi su tempi certi e che possa fornire le necessarie garanzie agli investitori».  La società delle Terme confida inoltre nella capacità dell'amministrazione di agevolare lo sviluppo alberghiero intorno alla struttura, un tassello fondamentale per garantire la redditività necessaria. Inoltre, la concessione dell'acqua termale ne consente l'utilizzo anche in applicazioni diverse, come la cosmesi. In pratica, con l'acqua di Valgrande potranno essere creati prodotti cosmetici o farmaceutici: «Usi diversi dell'acqua», conclude Cavallin, «che dovrebbero consentire alle Terme di raggiungere il pareggio di bilancio».  

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