Le seconde case si riempiono a Cortina, Auronzo Agordino e Zoldo
CORTINA
I villeggianti delle seconde case hanno raggiunto Cortina, come pure la Val Zoldana, Selva di Cadore, Falcade, Auronzo, anche il Comelico.
«Oggi ho visto spalancarsi più di qualche balcone – fa sapere Camillo De Pellegrin, sindaco di Val Zoldo –, ha riaperto anche la strada a San Giovanni, per cui sono ritornati i turisti al camping». L’Associazione Albergatori di Cortina conferma che sono una decina le strutture aperte, sulle quaranta consociate; in questi giorni, a ridosso del Natale, ne dovrebbero aprire altre.
Si stanno aprendo anche le seconde case – fa sapere il sindaco Ghedina – appartamenti e ville, raggiunti dai proprietari o dagli affittuari, che hanno anticipato le scadenze del recente decreto del governo. E se le piste sono chiuse, sta avendo un buon successo lo sci di fondo, al centro sportivo di Fiames. Ogni giorno sono centinaia i praticanti di sci alpinismo, che raggiungono i rifugi in quota, perché alcuni sono aperti.
«Sì, seconde case aperte ne ho viste anche qui ad Auronzo – ammette il sindaco Tatiana Pais Becher – ma sono stata raggiunta da numerose telefonate di proprietari che volevano informazioni più precise dopo la pubblicazione del Decreto».
L’Uncem (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani) ha sollecitato al Governo le “Faq” relative al Decreto legge. In particolare l’Uncem ha chiesto a Palazzo Chigi di pubblicare al più presto le risposte relative ai giorni nei quali è possibile spostarsi fuori dal proprio Comune verso le “seconde case” e i giorni verso i quali è consentito spostarsi al di fuori dei Comuni con meno di 5mila abitanti.
«Rilevo non poca confusione – evidenzia il presidente Uncem Marco Bussone – e ho chiesto al Ministro Boccia in particolare di evidenziare meglio i dettagli e i “colori” dei giorni nei quali sono consentiti o vietati gli spostamenti. Le Faq e la consueta nota del Viminale devono aiutarci, nelle prossime ore, a capire cosa si può fare e cosa no». —
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