Le sculture di Tagliaferri a portata dei non vedenti

SANTA GIUSTINA. Incontrare Felice Tagliaferri, scultore bolognese non vedente ospite venerdì a Santa Giustina dell’associazione Dolomiti Domani, ha portato ai presenti una sferzata di entusiasmo e voglia di superare le ostilità della vita. Lo ha riassunto molto bene l’artista con una frase: nella vita non si deve guardare le disabilità, quello che uno non può fare, ma le abilità, le sue capacità. E Tagliaferri è un abile scultore, che oggi tiene anche corsi nelle accademie d’arte, realizzando delle sculture che hanno tra gli scopi principali quello di far “vedere” ai non vedenti quello che nella vita non potranno mai capire.
«Sono diventato cieco a 14 anni, e quindi ancora mi ricordo di tante cose perché le ho viste da bambino», ha raccontato, «ma un cieco dalla nascita non potrà mai capire cos’è una nuvola, perché non la può toccare. Con le mie sculture faccio anche questo, realizzo queste cose per farle “vedere” con il tatto a chi non potrà mai vedere queste cose dal vero». Tra le opere di Tagliaferri ha una storia particolare il “Cristo Rivelato”, una riproduzione del Cristo Velato custodito a Napoli. Nel 2010, quando lo scultore si recò in quella città, non gli fu permesso di toccare la scultura, unico modo per lui di apprezzarla, così decise di realizzarne una riproduzione per renderla accessibile a tutti. Le sue proteste di allora per non aver potuto accedere a quell’opera hanno sortito l’effetto sperato, perché da quest’anno viene permesso di toccare la scultura originale. Sabato, Tagliaferri ha incontrato i ragazzi delle classi quinte elementari e prime medie, per un laboratorio in cui far sperimentare il vedere con il tatto, dote molto sviluppata nei non vedenti. (a.a.)
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