Le parafarmacie contro le farmacie

Partita anche una raccolta di firma a favore della liberalizzazione di questa categoria

BELLUNO

Parafarmacisti contro farmacisti. Alla raccolta di firme di Federfarma contro la liberalizzazione rispondono le parafarmacie con un’altra raccolta di firme per chiedere, invece, la liberalizzazione.

A portare avanti questa battaglia è Cristina Muratore, titolare della parafarmacia di via Cavour che se la prende con Federfarma «che rappresenta solo la minoranza dei titolari di farmacie», e in particolare col presidente Roberto Grubissa, «che si ostina a rendere ancora più confuso un argomento come quello della vendita dei farmaci di fascia C, lasciando intendere che si preoccupa per la vendita di medicinali in supermercato ed alle pericolose conseguenze sulla salute dei cittadini».

Muratore sottolinea come «nessuna proposta di legge è stata presentata nè ora nè in passato per vendere neanche un semplice farmaco da banco in supermercato o in qualsivoglia negozio. Esiste invece una nuova categoria, la parafarmacia, gestita da un farmacista abilitato, iscritto all'ordine, che può vendere medicinali ed ovviamente sa consigliarli tanto quanto in farmacia. Alcune volte essa si trova all'interno di un supermercato o centro commerciale, ma è sempre un parafarmacia, gestita da un farmacista, quindi non c'è il rischio che un farmaco venga venduto senza il consiglio di un farmacista».

La titolare parla quindi del tentativo di « offrire una maggiore offerta e un servizio più capillare nel territorio, vendendo in parafarmacia anche i medicinali di fascia C, ovvero quei farmaci che richiedono l'obbligo di ricetta medica ma non sono rimborsati dal Ssn. Trovo assurdo che Federfarma si preoccupi tanto di un'eventuale piccola perdita di fatturato».

Muratore invita i colleghi e i cittadini «a firmare la nostra petizione, elaborata dal forum nazionale delle parafarmacie. Tranquilliziamo inoltre riguardo al paventato rischio di chiusura di qualche farmacia poichè credo che a nessuno salti in mente di aprire un esercizio in concorrenza ad una piccola farmacia in zone disagiate o poco abitate. Semmai giace in Senato un’assurda proposta che chiede la chiusura delle parafarmacie e in un periodo di crisi come questo auspico che nessuno muova nessun passo nella direzione che porti alla perdita di posti di lavoro».

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