«Le Dolomiti faranno la differenza»

BELLUNO. «Viviamo nel posto più bello del mondo, in molti ce lo invidiano. Dobbiamo riscoprire l’orgoglio di essere bellunesi, solo in questo modo potremo rappresentare al meglio le nostre montagne ai turisti che arriveranno». Parole di Giuliano Vantaggi, il professionista scelto per diventare il primo manager del turismo bellunese: «Sono emozionato», sottolinea il direttore della Dmo, «si tratta di un incarico di grande responsabilità. In altri territori ho ricoperto un ruolo simile, ma ora, finalmente, posso lavorare per la mia terra. Una sfida ricca di insidie, che sento ancora più mia, in quanto follemente innamorato di questa provincia».
Per molti anni, sbagliando, si è pensato che le fabbriche potessero essere la panacea per i mali di questa provincia. Per fortuna da qualche tempo è stata riscoperta la sua vocazione turistica...
«Erano altri tempi, la provincia si stava spopolando e bisognava porre rimedio a questa situazione, dando un lavoro sicuro ai bellunesi. Ora si è finalmente capito che il turismo rappresenta una risorsa per il nostro futuro. Sicuramente la più bella e affascinante».
Si è perso tanto tempo rispetto ad altri territori, ma ora tutti sembrano remare nella stessa direzione...
«Il territorio è unito e ciò è evidenziato dalla decisione dei sindaci e di chi guida i Fondi dei comuni di destinare oltre cinque milioni di euro alla promozione turistica del Bellunese. Occorre, però, che questo sforzo sia collegato ad altre possibilità di generare turismo che arrivano da altri enti, tipo la Regione Veneto. La sinergia sarà il nostro futuro».
Ci sono località meno belle delle Dolomiti che riescono a vivere di turismo. Belluno ha un potenziale ancora inespresso.
«È vero, bisogna riconoscere, però, che negli anni albergatori e impiantisti hanno fatto un gran lavoro per far sì che il turismo possa essere il nostro futuro. Ora è giunto il momento di fare il definitivo salto di qualità: dovremo offrire un “prodotto Belluno” di prima qualità per far arrivare il turista».
Cosa dice il piano Eurac?
«Di focalizzarci sul target, sui mercati e, appunto, sul prodotto Belluno. Ci sono dei prodotti maturi come il mondo della neve, altri che stanno crescendo a dismisura come il mondo bike e prodotti da coltivare come la cultura, la storia, l’agroalimentare e l’enogastronomia (oggi il 50% dei turisti prenota anche per una motivazione enogastronomica, ndr)».
Nel settore enogastronomico e agroalimentare, ci sono già realtà pensate per promuovere i sapori della terra e della cucina bellunese. C’è il circuito AltoGusto dei ristoranti stellati, c’è il biodistretto, c’è la Strada dei Formaggi, c’è Longarone fiere con le sue rassegne...
«E ce ne sono tante altre.... Sono splendide realtà che oggi devono essere messe in rete per essere promosse congiuntamente».
Prodotti che possono beneficiare di un marchio importante come quello Unesco. Un marchio che ha grosse potenzialità, non ancora sfruttate in pieno.
«Sbaglia chi dice che il lavoro della Fondazione Dolomiti Unesco non ha dato risultati. C’è stata l’uscita della guida Lonely Planet sulle Dolomiti, i servizi su National Geographic, la collaborazione con Google Street View per la mappatura dei sentieri di montagna. Sicuramente, grazie a questo marchio, abbiamo davanti a noi un futuro roseo nella promozione della provincia di Belluno con le sue Dolomiti. Unesco come marchio è conosciuto dal 98% del campione intervistato da Gsk Eurisco, la più grande azienda mondiale che esegue sondaggi, su una piattaforma di 4 miliardi di persone. Una delle motivazioni principali è proprio l’impegno di Unesco nella protezione dei patrimoni dell’umanità».
Belluno è una provincia divisa a metà: nella parte alta la montagna con le sue bellezze paesaggistiche, più sotto la valle del Piave, con Belluno e Feltre. Come lavorare su un prodotto unico?
«Occorrerà unire i prodotti evidenziati dal piano marketing di Eurac in un’unica promozione, con un unico marchio rappresentativo. È questa la scommessa per il futuro».
La bella stagione è ormai alle porte...
«Difficilmente i frutti del nostro lavoro potranno essere raccolti già la prossima estate. Comunque sia, come Dmo partiremo da subito con le tre azioni che dovremo portare avanti (a breve, a medio e a lungo termine), perché oggi il modo di fare turismo cambia abbastanza velocemente. Sicuramente partiremo con le riunioni di territorio, per lavorare sui vari prodotti. Alla fine uniremo tutto sotto un unico cappello».
Un esempio?
«Parliamo del prodotto bike: i vari territori dovranno evidenziare i loro punti di forza in questo settore, poi toccherà alla Dmo fare una sintesi del prodotto in modo da poterlo promuovere unitariamente a livello nazionale e internazionale».
I campanili, nel tempo, hanno minato l’unità della montagna bellunese. Molti hanno guardato con gelosia alla notorietà di Cortina, anziché pensare a essa come una ricchezza per il territorio.
«Siamo di fronte a un momento storico importante, le gelosie vanno man mano scomparendo, lasciando spazio a un lavoro di gruppo. Il nome di Cortina è un valore aggiunto per la provincia di Belluno e i Mondiali del 2021 rappresenteranno un appuntamento fondamentale per tutti, non solo per la Regina».
Lo stesso vale per Venezia. La campagna di marketing turistico regionale è basata proprio sul suo nome.
«Venezia è uno dei marchi più importanti del mondo. È giustissima la scelta regionale di puntare su “Land of Venice”, in quanto il turista lo riconosce immediatamente. Tra l’altro, per un turista internazionale uno spostamento lungo qualche ora non è assolutamente un problema: offrire le Dolomiti a un’ora da Venezia sarà un vantaggio incredibile per noi».
Veniamo al lato dolente, quello tecnologico...
«Ci sarà da correre in questo settore per recuperare il gap che ci divide da altre realtà. Oggi un turista su due prenota la vacanza dal cellulare, quindi è fondamentale essere fortissimi a livello tecnologico, con azioni che potenzino la parte web della provincia. L’idea è lavorare sui nuovi portali pensati per il turismo esperienziali, perché questo è il futuro. Non solo, quindi, portali per prenotare alberghi o bed&breakfast, ma anche siti che permettano di prenotare escursioni in montagna con la guida o discese canyoning».
Indispensabile sarà la presenza del “prodotto Belluno” nelle maggiori fiere continentali.
«Oggi le fiere fondamentali sono all’estero: Itb a Berlino, Wtm a Londra e fuori dall’Europa, a Mosca, in Cina e nelle Americhe. Noi ci saremo, potete starne certi, ma abbiamo un’idea in più: sfruttare per la promozione estera le migliaia di emigranti bellunesi sparsi per il mondo. Emigranti che possono rivelarsi un valore aggiunto, parlando da innamorati della loro terra di origine».
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi