L’autocarro pignorato era in officina: assolto
SEDICO
L’autocarro era in officina. Bisognava sottoporlo alla revisione periodica e Carletto De Cian non aveva alcuna intenzione di nasconderlo all’ufficiale giudiziario, per sottrarlo al pignoramento. Il legale rappresentante della De Cian Albino sas è stato assolto in abbreviato, perché il fatto non costituisce reato dal giudice Feletto. Giusto la formula assolutoria, che aveva prospettato il difensore di fiducia Azzalini, mentre il pubblico ministero Rossi aveva avanzato una condanna a sei mesi di reclusione, ritenendo provata la penale responsabilità dell’imputato.
Il processo si è svolto tutto sugli atti della Procura e a porte chiuse. Non era previsto che venissero ascoltati testimoni, visto il rito alternativo più veloce. Secondo la ricostruzione della magistratura, c’era un verbale di pignoramento mobiliare datato 7 novembre 2013 da consegnare all’impresa edile di Sedico e propiziato da un uomo di Trichiana, che evidentemente vantava un credito. Il 15 gennaio dell’anno dopo l’ufficiale giudiziario si è presentato nella sede di Bolago per pignorare un autocarro, del quale Casagrande era custode. Non l’ha trovato e ha scritto una comunicazione notizia di reato per mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice.
Si è arrivati al processo, che è durato solo pochi minuti. Azzalini ha dimostrato che quel veicolo era semplicemente all’officina di fiducia, dove il meccanico doveva fargli la revisione prevista. Appena finite le riparazioni e pagato il conto, sarebbe tornato della disponibilità dell’impresa. Anzi, a questo punto dell’ufficiale giudiziario. Il giudice non poteva che assolvere. —
Gigi Sosso
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