L’Astor chiude e rinnova i locali, nel portico una gelateria artigianale

“Novecento” avrà un laboratorio a vista e gelati nei pozzetti per permettere ai clienti di assaporare un prodotto di qualità



Fare l’imprenditore significa non smettere mai di investire. Di dare nuovi servizi alla città dove hai deciso di lavorare, ai suoi abitanti e ai visitatori. Sono passati quasi sei anni dall’inaugurazione dell’Astor, ma in questi giorni il complesso è chiuso per alcuni lavori che da un lato miglioreranno il servizio per i clienti e dall’altro arricchiranno l’offerta per i bellunesi e i turisti.

Una parte della bottega dei vini che si trova sotto il portico, infatti, sarà trasformata in gelateria. I fratelli Lapenta, che dal 2017 hanno in gestione l’hotel, il bar e il ristorante dell’Astor, hanno una lunga tradizione nel settore e l’operazione che hanno in mente e stanno per mettere in pratica permetterà anche a Belluno di poter gustare il vero gelato artigianale.

Ristrutturazione

L’Astor è chiuso ormai da una settimana. Non si accede al bar, al ristorante, nemmeno all’albergo, anche perché sono arrivate moltissime disdette alle prenotazioni a causa del coronavirus (la struttura lavora molto con la clientela business e tutti i meeting e gli incontri sono saltati da quando si combatte per contenere i contagi).

All’interno dell’edificio gli operai sono al lavoro. «Stanno rifacendo i bagni», annuncia Mariano Moritsch, proprietario del complesso. «Attualmente si trovano dietro la hall dell’albergo, in una zona non ottimale per i clienti del bar e del ristorante». Non sono proprio a portata di mano, e il via vai degli avventori rischia di disturbare i clienti dell’hotel, soprattutto nelle serate più affollate.

Da qui la decisione di intervenire sulla struttura: «I bagni per i clienti del bar e del ristorante saranno spostati», continua Moritsch. «L’accesso avverrà dal bar, attraverso quella che fino ad oggi è stata la porta della cucina». Si trova sulla sinistra, guardando il bancone del bar.

La cucina sarà ridimensionata: è molto ampia, riducendo gli spazi si potranno ricavare i servizi igienici ma allo stesso tempo consentire di continuare a preparare i piatti per i clienti del ristorante. L’accesso alla cucina, completata la ristrutturazione, avverrà per il personale dalla parte opposta del bar (lato destro del bancone).

Gelateria

L’altra grande novità riguarda la bottega dei vini che si trova sotto il portico. Entro fine aprile sarà trasformata in una gelateria artigianale. «Stiamo già partendo con i lavori necessari», spiega Sergio Lapenta, che in società con il fratello Antonello gestisce l’Astor da due anni. Il terzo socio, Daniel Dalle Ceste, si occuperà propriamente della gelateria.

«Il laboratorio sarà a vista e il gelato artigianale», anticipa Sergio Lapenta. «Saranno usati solo prodotti del territorio, nostro e non solo». Il pistacchio, per esempio, sarà acquistato in Sicilia, le nocciole in Piemonte. «Faremo pochi gusti, soprattutto quelli classici, e seguiremo l’andamento delle stagioni per i gusti alla frutta», continua Lapenta.

Al banco i gelati non saranno esposti nelle vasche, come da immagine classica di una gelateria, ma contenuti nei pozzetti, perché questa modalità di conservazione garantisce il mantenimento della qualità del prodotto. Infine, saranno usati i macchinari di un tempo per produrre i gelati.

Il servizio

La gelateria farà solo servizio da asporto, ma si sta lavorando ad un accordo con il bar: chi si siederà nella terrazza dell’Astor potrà, in futuro, ordinare una coppa ai camerieri e questi la faranno preparare dalla gelateria. Anche Daniel Dalle Ceste ha una lunga tradizioni di gelatieri in famiglia, a garanzia della qualità dei prodotti che saranno serviti da “Novecento”. È questo il nome scelto per la nuova gelateria dell’Astor, che avrà come slogan “Il gelato di una volta oggi”.

I lavori in questa parte del complesso stanno per iniziare. Moritisch stima che ci vorrà circa un mese e mezzo per completare il mini restyling. —



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