Lascia il medico Cacciato file e caos per un sostituto

Decade anche la sostituta Rulli, poche alternative per i pazienti informati dall’Usl Nessuna possibilità di avere un dottore che opera nella medicina di gruppo

feltre

Lunedì di passione per le oltre cento persone che ieri mattina si sono presentate allo sportello del distretto sociosanitario per il cambio del medico. La comunicazione che Carmelo Cacciato, il medico di base massimalista che per motivi di salute ha cessato l’attività, è arrivata i giorni scorsi agli assistiti che sono stati invitati a presentarsi all’anagrafe sanitaria per la scelta di un nuovo medico.

E ieri infatti la folla si è riversata in palazzina Fusaro dalle 7,30, munita di foglio dell’Usl che indicava venti nominativi per il sostituto. Ma le brutte sorprese si sono accavallate. La prima, la dottoressa Alessandra Rulli che ha sostituito il medico titolare Cacciato per tutto il periodo del congedo, cessata l’attività del collega decade anche lei. La seconda: della ventina di medici potenzialmente disponibili, la rosa si è ristretta a cinque. E di questi cinque, nessuno aderente alla medicina di gruppo integrata di via Marconi, cioè a quella conosciuta e denominata tuttora Utap.

E poi, a parte tre di Feltre città, ossia Pietro Da Rugna, Sandra De Vettor e Rudi De Bastiani, la dottoressa Maria Teresa Marrara ha l’ambulatorio a Villabruna e il dottor Angelo Segreto si giostra fra Quero Vas e Seren del Grappa. E gli altri? «Tutti massimalisti, non hanno posto», si sono sentiti rispondere gli assistiti.

«Il problema grosso, a parte il rapporto di fiducia che si era instaurato con la sostituta nominata dal nostro bravo medico Cacciato, è il fatto che nessuno fra quelli che si possono scegliere fa parte dell’Utap», spiega Luigi Zannin che ieri mattina ha fatto la fila, come tutti gli altri, ma non ha ancora fatto una scelta.«Non metto in dubbio che siano tutti bravi, peraltro la mia famiglia ed io saremo agevolati perché uno dei medici disponibili ha l’ambulatorio a Seren dove abitiamo. Il fatto è che, a parte la segreteria della medicina di gruppo integrata, che agevola i pazienti quando richiedono ricette o impegnative, la mia famiglia ha avuto modo, in più di un’occasione, di apprezzare il servizio. Ci è successo di aver bisogno di una consulenza o di una prestazione e, invece di ricorrere al pronto soccorso, abbiamo trovato risposte tempestive ed efficaci all’Utap. A me ad esempio è successo di avere un problema e sono stato visitato e curato da un medico del gruppo che non era il mio».

L’azienda sanitaria non può obbligare i medici curanti a far parte della medicina di gruppo integrata. E il fatto di farne parte o meno, rientra in un accordo fra medici di categoria rispetto al quale l’Usl non ha un ruolo decisionale. È quanto premette Gianluca Romano, direttore amministrativo territoriale. «Quello che abbiamo potuto fare, nella circostanza delle dimissioni di un medico, è di avvisare gli assistiti affinché non restino senza assistenza di base. Mi rendo conto che ci potranno essere delle difficoltà logistiche per i pazienti. Ma dato che per noi l’utenza è al primo posto e facciamo di tutto per agevolare e favorire le persone, con il referente della medicina di gruppo Giuseppe Bond potranno essere cercate e trovate delle soluzioni per venire incontro alle richieste dei pazienti, magari distribuendo gli assistiti fra dottori massimalisti ma disponibili ad accoglierne altri» . —



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