Laritonda arrestato pure a Brindisi

L’uomo è agli arresti domiciliari, ma i carabinieri l’hanno trovato fuori con il cane

BRINDISI. Passeggiava con il cane. In agosto, era uscito per buttare la spazzatura. Fabio Laritonda è stato di nuovo arrestato dai carabinieri, stavolta di Brindisi, sempre per evasione dagli arresti domiciliari. L’udienza di convalida per il principale indagato dell’incendio con esplosione della pizzeria “Mordi e fuggi” di Pieve di Cadore del 24 aprile dell’anno scorso è in calendario per stamattina, in un’aula del tribunale della città pugliese.

A differenza della prima uscita ingiustificata di Domegge, questa volta non ci sarà una direttissima, ma un processo più avanti nel tempo. Laritonda è già stato condannato a un anno in abbreviato dal giudice Scolozzi e la pena è definitiva, dopo che la Corte d’Appello di Venezia l’ha confermata. Nel frattempo, il pubblico ministero brindisino potrebbe anche chiedere al giudice per le indagini preliminari un aggravamento della misura cautelare.

In ogni caso, sembra inevitabile un’altra condanna, che di conseguenza rischierà di appesantire la sua posizione, soprattutto per quanto riguarda il patteggiamento con affidamento in prova ai servizi sociali per il procedimento penale principale. I difensori bellunesi Mauro Gasperin e Monica Barzon hanno intenzione di andare già nei prossimi giorni dal sostituto procuratore Paolo Sartorello a concordare una pena sotto i tre anni di reclusione, male che vada quattro, grazie alla confessione e alla successiva collaborazione con la magistratura. A proposito dell’inchiesta per le ipotesi di reato di danneggiamento fraudolento di beni assicurati e incendio doloso aggravato, lo stesso Sartorello ha chiesto e ottenuto una proroga delle indagini dal giudice per le indagini preliminari Marson.

Dunque, ci vorrà altro tempo per la chiusura e la richiesta di rinvio a giudizio o di archiviazione per gli altri quattro indagati: il gestore della pizzeria di via XX Settembre, Alessandro Piccin; il pizzaiolo arrivato dalla Puglia in vacanza e rimasto gravemente ferito nell’esplosione dei vapori della benzina Pasquale Ferraro; il tassista Giuseppe Lauro e Luigi Zanettin. Nell’incidente probatorio del mese di dicembre, le parti offese erano soltanto le proprietarie dei muri Tiziana e Renata Da Rold. A loro si sono aggiunti la compagnia di assicurazione Groupama e il precedente gestore del locale Vincenzo Staiano, che secondo la tesi della procura sarebbe stato calunniato da Piccin.

Gigi Sosso

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