«L'area di Case Bortot dimenticata dal Comune»

Roberto De Moliner
BELLUNO.
Case Bortot, un'area dimenticata. «L'amministrazione non ha fatto niente per valorizzare questa zona», spiega il consigliere comunale del Pd Roberto De Moliner. La riflessione e l'amara constatazione nascono dopo il cambio gestione al ristorante di una delle zone più belle del comune. «Fin troppo diplomatici, a mio avviso, i gestori del ristorante», precisa De Moliner, che accusa il Comune di non aver fatto molto per la valorizzazione della zona. Il progetto dell'albergo diffuso «non ha prodotto nulla, nemmeno un intervento alla viabilità, uno dei problemi principali per i residenti». Eppure «per il Nevegàl e aree limitrofe i soldi si trovano sempre, e tanti, mentre per queste zone ci sono sempre problemi di bilancio».
Pra de Luni.
Qualche giorno fa, continua De Moliner «è stato presentato un nuovo progetto preliminare dell'area di Prà de Luni, interessante, condivisibile e utile allo sviluppo futuro dell'area. Lo sollecito da tempo, anche perché dal 2006 nei cassetti del Comune giace un progetto analogo, fatto dall'amministrazione De Col». Il progetto dovrebbe anche «prevedere la sanatoria del contenzioso tra Ricreativa e ufficio del territorio per l'uso dell'area demaniale».
Migliorare la viabilità.
Questo, però, non può che essere un tassello di un progetto complessivo per valorizzare un'area più vasta, «che parta da Tisoi passando per Bolzano Bellunese, giunga fino al Col di Roanza, compreso il Serva e il rifugio Settimo Alpini, con interventi di carattere infrastrutturale», continua De Moliner. Urgente è inoltre la sistemazione della viabilità secondaria di tutto il comprensorio, «in particolare sul tratto di strada che dal ponte di "Cargador" sale a Case Bortot, dove servono anche alcuni allargamenti e un nuovo parcheggio».
Edifici su terreni di uso civico.
E' un'altra problematica che si trascina da anni: si tratta della regolarizzazione degli immobili costruiti all'inizio del'900 su terreno d'Uso Civico, «ferma a causa dei prezzi troppo alti proposti dal Comune per l'acquisizione della piena proprietà degli immobili», afferma De Moliner. Ne è interessata anche una parte del ristorante Case Bortot.
Passeggiate tra storia e natura.
Da non dimenticare anche la valorizzazione del sito archeologico del paleolitico, del Bus del Buson e la realizzazione di un punto di riparo o servizio a Mariano. Altro punto forte è la sentieristica: «La zona è dotata di una rete segnalata con relativa cartografia ed è in via di ultimazione una palestra di roccia a Case Bortot», dice De Moliner, «e questo grazie solo all'intraprendenza del Comitato Usi Civici di Bolzano e Vezzano, delle associazione locali e dai volontari che annualmente garantiscono la manutenzione della rete e il suo ampliamento». Operazioni, però, rese possibii dai finanziamenti che giungono dalla «Comunità Montana Bellunese, unico ente che concretamente crede nello sviluppo dell'area e nel mantenimento della residenzialità in luoghi così scomodi».
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