L’App si veste da guida nei musei Piave Maè

LONGARONE. Semplice, pratica e intuitiva. Sono le principali caratteristiche della nuova App studiata per far conoscere ai visitatori i principali punti di interesse dei 7 musei, sparsi su 6 Comuni tra Perarolo, Longarone e Val di Zoldo, che fanno parte della Rete Museale Piave-Maé.
Il progetto è stato presentato ieri nell’Expo Archeologica di Castellavazzo. «È uno strumento», spiega la curatrice della Rete Museale Monia Franzolin, «pensato appositamente per tablet e smartphone sia Ios che Android, attraverso il quale i visitatori potranno avere accesso alle audioguide che li seguiranno passo passo fra gli itinerari proposti nei musei della Rete. Inoltre, gli utenti potranno scaricare audioguide, foto e descrizioni, e così portare a casa tutte le info che la nostra rete mette a disposizione. Altro aspetto molto importante è che i contenuti a disposizione verranno interamente gestiti e creati dai volontari che tengono aperti e in vita i nostri musei, e che sono la vera forza della nostra rete. Abbiamo a disposizione un grande patrimonio da valorizzare e divulgare, e con questa App stiamo facendo un passo importante in questa direzione».
Ad illustrare il funzionamento dell’App è stato l’ingegner Andrea Losso. «All’ingresso di ogni museo verrà proposto ai visitatori di installare l’App sul telefono. Se non l’hanno, ogni sede museale avrà a disposizione alcuni tablet per consentire a tutti di accedere ai contenuti. Una volta all’interno del museo, sarà sufficiente inquadrare con la fotocamera uno dei QRCode posti nei punti di interesse per ascoltare l’audioguida relativa. Ora i testi sono in italiano, ma il sistema prevede anche l’inserimento di due lingue straniere (inglese e tedesco). Oltre alle audioguide, l’App mette a disposizione una mappa dell’area per individuare gli altri musei della Rete, una sezione di info su territorio e musei, ed una presentazione generale della Rete Museale. Così i visitatori potranno conoscere il grande patrimonio di storia e tradizione dei nostri musei, anche senza accompagnatore».
«Questa App è l’ultimo passo del percorso che, dal 2013, abbiamo svolto grazie alla Rete Museale» commenta il vicesindaco Sonia Salvador, «e che ci ha permesso di sviluppare progetti sia di divulgazione e promozione che di ricerca e catalogazione che altrimenti, ognuno separatamente, non saremmo stati in grado di intraprendere. Ci auguriamo che questa esperienza possa continuare a svilupparsi nei prossimi anni». «Una rete museale è la più alta espressione culturale del territorio» aggiunge Aurora Di Mauro della Regione: «non solo è in grado di coinvolgere le comunità, ma di accedere più agevolmente ai bandi di finanziamento nazionali ed europei».
Michele Giacomel
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