L’annuario 2014 dei vini premia Biasiotto

QUERO VAS. Quattro generazioni fa, nel 1900, il capostipite Luigi ha messo in campo i segreti di una secolare tradizione contadina per trasformare un terreno votato all'autoconsumo in un vigneto...

QUERO VAS. Quattro generazioni fa, nel 1900, il capostipite Luigi ha messo in campo i segreti di una secolare tradizione contadina per trasformare un terreno votato all'autoconsumo in un vigneto fertile e redditizio, nel cuore della Val di Dobiadene. Oggi i nipoti Andrea e Tatiana Biasiotto, affiancati dal padre Luigi, hanno preso in mano la conduzione di un'azienda di famiglia da 114 anni e che grazie a tecniche vitivinicole all'avanguardia si sta affermando nel mercato della vendita diretta di vini e spumanti di qualità. I riconoscimenti ottenuti nel corso degli anni non sono mancati, ultimo arrivato quello di Luca Maroni, enologo e autore dell'Annuario dei migliori vini italiani, che ha conferito alle etichette Biasiotto un ottimo piazzamento per l'edizione 2014.

«Il Cabernet demi-sec del 2012 ha ottenuto 90 punti su 100», racconta Andrea entusiasta, «in pratica è il miglior spumante rosso assaggiato nel 2013. Il prosecco “Andrea Biasiotto” del 2012 ha ottenuto 88 punti ed è il primo in classifica per il rapporto qualità prezzo, terzo tra gli spumanti». L'indice di piacevolezza complessivo arriva a 86,33 punti, un +2,93 per cento rispetto all'anno scorso. Maroni recensisce ogni anno dai 15 ai 20 mila vini, i suoi voti si possono trovare nel sito “lucamaroni.com”. La sede dell'azienda è di fianco al municipio dove Biasiotto ha lavorato come sindaco per 9 anni, dal 2004 al 27 dicembre, il giorno del commissariamento per la nascita del comune di Quero Vas.

L'uva viene coltivata da 3 dipendenti fissi più 6 stagionali a Codroipo, in provincia di Udine, su 25 ettari di terreno. «Non facciamo solo prosecco, ma anche vino rosso come Cabernet e Merlot, o Pinot grigio, Chardonnait, passito e grappa», spiega la sorella Tatiana, responsabile commerciale, «ci produciamo il 90, 95 per cento del vino venduto e questo ci consente di controllare la qualità del prodotto e di abbattere i costi di produzione». «Usiamo macchinari all'avanguardia sia sul campo che in cantina, con la possibilità di monitorare tutto il lavoro da casa», aggiunge Andrea, «cerchiamo di usare meno prodotti chimici possibile e di affidarci al massimo ai fattori naturali».

Da piccola azienda, la Biasiotto si muove nel mercato a passo sicuro: «Abbiamo più di 6 mila clienti in tutta Italia, ci occupiamo di persona della vendita senza passare per agenzie. Produciamo circa 370 mila bottiglie l'anno che corrispondono a 225 ettolitri di vino, cui si aggiungono 3 mila ettolitri di prodotto sfuso». Un esempio controtendente rispetto alla delocalizzazione: perché anche restare legati alle proprie radici può dare i suoi frutti.

Francesca Valente

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