L’Albergo Centrale attende un acquirente per essere trasformato

Il sindaco sogna il recupero: «Il prezzo è calato ancora e sullo stabile non ci sono vincoli Potremmo inserirlo nella futura rigenerazione urbana»

BELLUNO. L’albergo Centrale cerca ancora un imprenditore interessato all’acquisto per un eventuale riapertura o trasformazione. Non è cambiata poi molto la situazione a distanza di diversi anni dalla chiusura dell’hotel che faceva da punto di riferimento nella zona di via Loreto e che negli anni, con la gestione dell’artista Romolo Fedon, era diventato una piccola galleria d’arte per le sue opere. Una si vede ancora, dietro la porta a vetri dell’ingresso, molte altre, invece, sono all’interno del bar al piano terra e anche nelle camere.

«Negli anni abbiamo più volte indirizzato alcune persone interessate verso la proprietà, ma so che alla fine non è mai stato raggiunto un accordo, anche per una questione di prezzo», spiega Massaro, «so che recentemente è stato abbassato e sicuramente sarebbe un luogo molto interessante da inserire nei prossimi piani di rigenerazione, come palazzo Minerva e l’auditorium. Diciamo che queste sono tre delle aree individuate per i lavori futuri e sulle quali è necessario mettere mano il prima possibile per evitare che il degrado aumenti, così come i costi di un eventuale recupero. Speriamo che questo governo rinnovi ulteriormente il bando periferie e che questa volta la proprietà si faccia avanti per poter accedere a un finanziamento che potrebbe sgravarla dai costi importanti necessari per il recupero o la trasformazione dello stabile».

Oltre alla posizione, l’ex albergo ha dalla sua la mancanza di vincoli per un eventuale compratore, che non sarebbe quindi costretto a riaprire una struttura alberghiera, ma potrebbe benissimo trasformarlo in appartamenti o altro, ridando slancio a una struttura che pur richiedendo lavori per essere riaperta, può rappresentare una buona occasione in una posizione tanto strategica.

A suo tempo, il pezzo forte del Centrale era sicuramente il bar che dava sulla strada, un locale con vetrina, che faceva angolo, accanto alla farmacia dell’Ospedale, ora trasformata in un kebab. —

F.R.

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