Ladri alla Bensol, bottino da 50mila euro
QUERO VAS. Quattromila paia di occhiali appena assemblati e confezionati per essere spediti tra oggi e domani, per un valore complessivo che si aggira sui cinquantamila euro.
È questa la prima stima del danno causato alla Bensol dall’incursione dei ladri – l’ennesima ad una occhialeria della zona produttiva di Quero – messa a segno venerdì notte attorno alle 23.
A quell’ora, infatti, è scattato l’allarme antifurto del capannone dell’azienda di via Redusio, fondata nel 1993 e specializzata nella progettazione e produzione di occhiali iniettati da sole per la moda e lo sport.
I ladri, a quanto pare perfettamente organizzati, non si sono fatti spaventare: il sistema d’allarme ha fatto mobilitare subito i metronotte e i carabinieri ma i pochi minuti di vantaggio sono stati sufficienti ai malviventi.
Quando le prime pattuglie sono arrivate sul posto, infatti, hanno trovato solo il portoncino d’ingresso spaccato e nessuna traccia dei ladri, ai quali sono bastati pochi minuti per farsi strada all’interno del capannone, prelevare le confezioni già pronte per la spedizione e caricarle probabilmente su un furgone, facendo perdere poi le proprie tracce.
Ora i carabinieri dovranno puntare soprattutto sulle immagini delle telecamere di sorveglianza presenti in zona industriale per cercare di individuare gli autori del furto, che hanno dimostrato di sapersi muovere con determinazione e conoscendo l’obiettivo.
Alla Bensol, che occupa una novantina di addetti e rivolge all’estero circa la metà della propria produzione, non si fanno infatti turni notturni.
Entrando in azione nella tarda serata di venerdì, così, i ladri hanno potuto agire indisturbati, sicuri di non imbattersi in qualche operaio rimasto ancora al lavoro.
Puntando subito all’obiettivo grosso: la produzione della settimana uscente già pronta per la spedizione ai committenti all’inizio della settimana successiva, come avviene in molte aziende del settore.
Occhiali pronti e “griffati” , assemblati nello stabilimento dell’azienda di Quero, che ora prenderanno la strada del mercato clandestino.
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