L’addio a De Fanti: «Per noi un esempio»

LIMANA. Commozione, stima, affetto e tanta gratitudine nell’abbraccio che Limana ha dato ieri a Renato De Fanti, salutando per l’ultima quello che rimarrà per sempre “il sindaco di Limana”. All’interno e all’esterno della chiesa c’erano cittadini, amici, amministratori, autorità civili e militari e le persone che con lui hanno condiviso un percorso politico e amministrativo, giunti sin dal primo pomeriggio per il funerale celebrato dal parroco don Mario Doriguzzi, con don Brunone e don Corrado, nipote di De Fanti. In tanti hanno voluto esprimere la propria riconoscenza per quanto l’ex-sindaco ha fatto come cittadino e amministratore in oltre 40 anni di carriera politica per Limana, Valbelluna e la provincia, anche all’estero, attraverso il costante impegno sociale e politico.
A Limana, dove è stato sindaco per 25 anni, il nome di Renato De Fanti è infatti legato alla nascita delle zone industriali e artigianali di Cesa, Sampoi e Baorche, con la creazione dei posti di lavoro che diedero la possibilità a tanti emigranti di tornare e che oggi sono estremamente importanti. L’emigrazione è stato uno dei temi cari a De Fanti, che nel 1970 entrò a far parte dell’Abm, rivestendo in seguito il ruolo di vicepresidente. E dai Paesi del Sud America e del mondo in cui è stato impegnato in missioni, sono giunti i messaggi di cordoglio, così dai comuni europei uniti a Limana dal Patto di gemellaggio di cui fu promotore nel 1970.
Insieme alle famiglie degli ex-emigranti, ieri c’erano i rappresentanti delle altre associazioni di volontariato con cui per anni ha collaborato attivamente: l’Ana; l’Associazione dei combattenti e reduci; l’Avam, l’Associazione San Vincenzo; il mensile l’Ombra; l’Anpi, che lo ha ricordato con il nome di battaglia “Pulce”. La riconoscenza è anche per il messaggio che ha portato a collettività, amministratori, giovani, lasciando in eredità le doti umane che lo hanno accompagnato, ricordate da parroco e sindaco Mario Favero, che ha proclamato il lutto cittadino: tenacia e lungimiranza; spirito di servizio; solidarietà; spirito di innovazione e capacità di anticipare i tempi, senza timore di seguire vie nuove, mantenendo vivi i valori del passato.
Nella cerimonia di ieri, molto sentita e partecipata, Renato De Fanti è stato ricordato come sindaco, amministratore, insegnante ed educatore appassionato, ma anche come uomo, che si è dedicato alla famiglia e al lavoro, con un bagaglio ricco di esperienza vissuta. Esperienza condivisa con gli amici, come Piero Balanza, vicesindaco tra il 1995 e il 1999. «Avevo solo 23 anni quando Renato mi prese con sé a far parte della giunta, nel 1985», ha commentato, ricordando De Fanti come punto di riferimento con cui ha condiviso le scelte per il Comune, dai servizi sociali agli aspetti urbanistici. «Al di là dell’impegno politico, ci univa un forte legame di amicizia e stima. Per me è stato come un padre».
L’intera comunità limanese ieri ha ricordato Renato De Fanti affidando il proprio saluto alle parole commosse del sindaco Favero: “Ciao Maestro, ciao Sindaco, ciao Renato”.
Elisa Di Benedetto
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