L’Acqua della salute non zampilla fonte prosciugata dalla siccità

Seren del Grappa, delusione tra le tantissime persone che apprezzano le qualità della sorgente Il sindaco Dario Scopel rassicura: «Non ci resta che aspettare il ritorno della pioggia»

SEREN DEL GRAPPA. La fontana dell’acqua Soterìa, meglio nota come Acqua della salute, da due settimane non zampilla più. Non per colpa di quelli che «vengono a prendersene troppa», come ipotizza frettolosamente un anziano del posto. Ma perché, più banalmente, le scarsissime piogge delle ultime settimane stanno prosciugando molte sorgenti del Feltrino.

In questo caso però la notizia tocca la sensibilità di tantissime persone, abituate a venire fino all’imbocco della valle di Seren per rifornirsi dell’acqua dalle rinomate proprietà terapeutiche. Ogni giorno, soprattutto nei fine settimana, parte un vero e proprio pellegrinaggio alla fonte, con colonne di macchine e file di bottiglie e damigiane da riempire. Vengono da ogni parte del Bellunese e perfino da fuori regione.

«La fontana di Narcisa Bassa si trova in un punto sopraelevato rispetto alla vasca di accumulo», precisa il sindaco Dario Scopel, «per questo, quando non c’è abbastanza acqua, diventa difficile pomparla fino ai rubinetti. Per questo non resta che aspettare il ritorno della pioggia e che la sorgente riprenda a sgorgare a sufficienza, quel tanto da consentire di spingere l’acqua fin quassù».

La voce è passata in fretta, ma c’è ancora chi arriva alla fonte senza sapere che, al momento, è a secco. L’Acqua della salute è rifornita da due sorgenti: quella della Valscura, derivata nell’acquedotto costruito nel 1919, e quella del Peùrna, conosciuta anche come sorgente dei Pissaór, parte di un secondo stralcio risalente al 1935. Entrambe confluiscono nell’acquedotto della sorgente Lavazzè, che dà acqua a Seren, Feltre e quando serve anche ai vicini. Questo significa che parte dell’acqua “miracolosa” sgorga anche dal rubinetto di casa.

Già nel 1923 i medici condotti Gesiotto e Alberton constatarono come la sorgente di Valscura avesse portato «vantaggi allo stato igienico e alla salute dei serenesi, anche in caso di malattie ai reni, ai polmoni e alle vie urinarie», come testimonia lo storico Marco Rech nel libro “Piccola storia di una grande Acqua” del maggio 2014. Anche Alberton lo racconterà in un libro, intitolato “La fonte Soterìa o della salvezza: confidenze di un medico”, edito nel 1937.

Le analisi chimiche sulle proprietà dell’acqua iniziarono negli anni Quaranta. Mascherpa, direttore dell’istituto di farmacologia all’università di Pavia, scriveva: «Contenuto di calcio facilmente assorbibile, per questo efficace nei bambini e negli adulti, sani e malati».

La fonte della “salvezza” è unica nel suo genere nel Feltrino. Negli anni Cinquanta Leonida Rech voleva costruirci vicino un centro termale. Negli anni Sessanta nacque perfino una piccola azienda locale, la Serenella, che cominciò a farci la Soda, poi anche la Spuma, il Chinotto e l’Aranciata. Per intercorse vicissitudini però la ditta fallì e dello sfruttamento economico ci si dimenticò velocemente.

La fontana di Narcisa è circondata da un’area verde che veniva curata dall’infaticabile Francesco “Franco” Scopel, ex presidente dell’associazione Monte Grappa scomparso due anni fa. È stato lui a dare una atmosfera francescana all’area con l’installazione di una bella statua in legno del santo. La sosta si inserisce perfettamente all’interno del Cammino delle Dolomiti da San Vittore a Cima Grappa.

Francesca Valente

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