«L'accademia è una grande occasione»
Pasa e Mezzomo, gli emigranti di successo credono nel Nevegal

Qui sopra la scuola di Losanna In alto Luyèt Martire e Pasa
BELLUNO.
Silvio Pasa e Antonio Mezzono sono due imprenditori bellunesi che hanno avuto successo all'estero. Dopo tanti anni in giro per il mondo hanno deciso di pensare alla loro terra di origine, cercando idee utili allo sviluppo turistico. E' nata così l'ispirazione per l'Accademia dell'accoglienza, ovvero portare sul Nevegal una scuola alberghiera di alta formazione. Ieri Pasa ha incontraro l'assessore Tiziana Martire e il consulente Gerard Luyèt a Palazzo Rosso e poi ha raccontato come è nata questa idea. Originario di Sedico, ingegnere, imprenditore nel campo siderurgico e presidente di settore della Confindustria francese, Pasa vive a Parigi, è amico personale del presidente Nicolas Sarkozy e ha ricevuto la Legion d'Onore, l'onorificenza più alta concessa oltralpe. «Qualche anno fa mi sono trovato con Mezzomo», racconta Pasa, «e ci è venuta questa idea, anche perché abbiamo visto l'interesse di amici che hanno attività importanti. Allora siamo venuti a Belluno e abbiamo lanciato la proposta, ma questa è una razza che non parte subito». Nel suo italiano incerto Pasa vuol dire che non ha trovato un grande entusiasmo: «Silenzio totale», precisa. «Poi dopo un paio d'anni la faccenda è stata presa con serietà ed è stata affidata a Luyèt, che ha tanta esperienza e un padrone con cinque scuole da 1.200 alunni». Luyèt approfondisce: «In Italia l'alberghiera è una scuola superiore, per noi invece equivale a un corso di laurea, ma è di più: è una scuola di vita, di stile e di comportamento. Abbiamo scelto il Nevegal perché questo è il posto ideale per studiare: vicino a Venezia, ma immerso nella tranquillità, molto sicuro e controllabile facilmente». Luyèt garantisce che i tempi si stanno stringendo e che il lavoro procede serrato con riunioni ogni mercoledì. Il modello della scuola di Losanna viene considerato prezioso per il tipo di formazione data ai ragazzi e per la capacità attrattiva di questo genere di scuole, che arrivano ad avere studenti di 80 nazionalità diverse. «Metteremo insieme la precisione svizzera al talento italiano», dice la Martire, «creando un polo di alta formazione capace di far emergere la nostra cultura dolomitica. Il Nevegal diventerà un centro educativo e culturale volto allo sviluppo della persona. Poi con il tempo crescerà anche tutto il resto del progetto "Abitare il Nevegal" e così faremo ripartire il Colle». L'ambizione del Comune di Belluno è quella di coniugare il rilancio del Nevegal con la creazione di una scuola che si dedica a un settore, quello del turismo, fondamentale per il nostro territorio. «Questo non è un gioco», dice convinto Pasa, «stiamo facendo una cosa importante. Ci vuole qualche anno per guadagnare, ma poi saranno bei guadagni». Dopo aver suggerito di fare esperienza nel mondo a tutti gli ingegneri bellunesi, Pasa sollecita il gruppo di lavoro a fare presto perché il tempo passa. «Il punto più delicato», continua la Martire, «è ottenere la disponibilità dei terreni dai proprietari. Il Comune in questo momento è soggetto attuatore e di occupa di coordinare il progetto, ma poi ci limiteremo a mantenere la supervisione perché gli investitori privati dovranno andare avanti da soli. Tra giugno e settembre comunque partirà la prima fase, con il centro di formazione continua alle Torri». (i.a.)
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi
Leggi anche
Video