La tassa di soggiorno arriva anche a Vodo: si parte a giugno

Sarà applicata durante le stagioni estive e invernali Belfi: «Misero l’incasso, sarà devoluto in parte alla Pro loco»



. Dal primo giugno anche a Vodo sarà applicata l’imposta di soggiorno. All’unanimità, nel recente consiglio comunale sono stati approvati le aliquote e il regolamento.

La tassa verrà versata dai vacanzieri dal primo giugno al 30 settembre e dal primo dicembre al 30 marzo. I turisti pagheranno un euro a notte per 5 notti, se pernotteranno negli alberghi e sempre un euro a notte, ma per 10 notti, se invece sceglieranno di alloggiare in case vacanze o altre tipologie di strutture ricettive.

Sono esenti i minori di 12 anni, le forze dell’ordine e i volontari di protezione civile che pernottano per motivo di lavoro.

L’introito per il Comune è poca cosa, ma in tempi di ristrettezze “tutto fa brodo”. Per il 2019 l’amministrazione prevede di introitare 1.500 euro e dall’anno prossimo 3 mila.

«Abbiamo deciso di applicare anche a Vodo l’imposta di soggiorno», spiega il sindaco Domenico Belfi, «per avere un introito da investire negli eventi turistici e nella rimozione. Il regolamento che abbiamo approvato è come quello di San Vito, al quale ci siamo uniformati. La tariffa è minima non sarà motivo da far stravolgere la scelta di venire da noi in vacanza, anche perché ormai l’imposta di soggiorno la si paga quasi ovunque».

Dalle statistiche regionali sulle presenze turistiche è stato fatto un calcolo sugli introiti. La media annua di turisti a Vodo è di 3 mila presenze. Da quest’anno, siccome la tassa verrà versata dal primo giugno si prevede di incassare la metà rispetto al prossimo anno. «Abbiamo già pensato a come investire i proventi», rileva Belfi, «una parte sarà concessa come contributo alla neonata Pro loco Vodo che sta predisponendo una cartina di Vodo dove mostrare i siti del comune da poter visitare durante una permanenza. Un’altra parte la investiremo come Comune per organizzare eventi, mostre e conferenze».

Invariate le aliquote delle imposte che versano i residenti. In consiglio comunale, infatti, sono state approvate l’Imu, a Tasi, la Tari e l’aliquota Irpef che hanno lo stesso valore degli scorsi anni. —



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