La strada per San Donato resta chiusa al transito

Lamon, oggi tecnici in sopralluogo per verificare se c’è ancora pericolo di slavine I residenti nella frazione rassegnati ad allungare il tragitto passando da Le Ei

LAMON. Di riaprire la strada per San Donato se ne riparla oggi, dopo il sopralluogo del personale municipale che farà una nuova valutazione sullo stato di sicurezza dell'arteria viaria dove continuava a riversarsi una grande quantità di neve dai canaloni. Sorvegliato speciale è il Copolet, punto critico soggetto a movimenti franosi. Per gli addetti allo sgombero era troppo pericoloso intervenire con il rischio slavine, perciò l'amministrazione, in stato di allarme valanghe dopo gli avvisi emessi dalla Regione e della Protezione civile in vista dell'aggravarsi delle condizioni meteo di questo inizio settimana, ha preferito lasciare chiuso ancora ieri il tratto da Costa a San Donato.

La frazione è rimasta tagliata fuori per tre ore lunedì sera, dalle 18 alle 21, il tempo per un appaltatore esterno con due mezzi a disposizione di liberare la via di passaggio alternativo attraverso il paese Le Ei, poi allargata ieri dagli uomini del Comune per permettere l'incrocio di due macchine. E alla fine è stato sparso il ghiaino sull'asfalto per evitare che si formassero lastre di ghiaccio durante la notte.

Cordone di sicurezza. San Donato è stato isolato per tre ore lunedì, ma «tutti gli enti interessati erano stati avvisati come prevede la prassi in caso di chiusura di una strada, il Suem di Pieve di Cadore – che ha chiesto di essere immediatamente informato al momento dell'apertura della via alternativa, avvenuta verso le 21 - era pronto a intervenire e aveva allertato anche il Soccorso alpino. Per cui non c'è stato nessun vuoto di assistenza nell'eventualità di emergenza sanitaria per i cittadini», sottolinea il sindaco Vania Malacarne, con un ringraziamento per «l'efficienza del servizio che ci ha garantito tranquillità sull'aspetto più delicato, quello dell'assistenza sanitaria». Il collegamento alla frazione scollinando da Le Ei comunque è assicurato: «Si allunga un po' la strada, ma quella alternativa non ha canaloni che scaricano neve», spiega il primo cittadino. «Non era il caso di correre rischi».

Residenti preparati. Gli abitanti costretti a fare un lungo e tortuoso giro per uscire dal loro isolamento non si scompongono più di tanto. Così Gianni Parlanti, di San Donato: «Siamo bloccati e bisogna passare da Le Ei su una strada stretta. C'è qualche disagio dovendo percorrere alcuni chilometri in più e la corriera non è potuta arrivare (sua madre l'aspettava per andare a fare la denuncia dei redditi), ma per una volta stringiamo i denti». Sulla stessa linea Marco Coldebella: «La strada alternativa assomiglia più a un valico di montagna, ma in qualche modo si fa ugualmente».

Inverno tenace. Sull'altopiano lunedì sono caduti 44 centimetri di neve, mobilitando la squadra comunale che è uscita come sempre prestissimo, alle 4, per lo sgombero. «L'apertura delle strade per noi è fondamentale. La gente deve potersi muovere per raggiungere il lavoro, la scuola o andare dove ha bisogno», dice il sindaco Malacarne. Ma considerando anche i costi da sostenere, «ora siamo contenti se la stagione della neve è finita».

Raffaele Scottini

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