La Sinteco scommette sul Brasile e cerca dieci nuove figure professionali

L’intervistaLa Sinteco punta sul Brasile e cerca personale specializzato: «In particolare cerchiamo programmatori software in ambito automazione industriale; programmatori software in ambito...

L’intervista

La Sinteco punta sul Brasile e cerca personale specializzato: «In particolare cerchiamo programmatori software in ambito automazione industriale; programmatori software in ambito automazione ospedaliera; montatori meccanici e ingegneri tecnico-commerciali», sottolinea il direttore generale Stefano Giacomelli.

Nei giorni scuola, nel quartier generale di Longarone, Giacomelli ha ricevuto la visita di 15 titolari e manager di altrettante importanti aziende brasiliane. Fra queste anche un colosso con oltre 25 mila dipendenti. «Il Brasile», spiega Giacomelli, «è un paese molto interessante, anche se attraversato da una crisi economica e politica, di cui siamo ben consapevoli. Un paese che dal punto di vista dell’industria meccanica è già molto avanti, mentre sono quasi all’anno zero in materia di automazione. Ed è questo che noi possiamo proporre loro: macchine automatizzate che consentano lavorazioni più veloci, più precise, meno costose».

La Sinteco opera con successo da anni nei settori dell’automotive, della meccanica di precisione, della cosmesi e del medicale. Con la nuova divisione Medtech ha allargato i suoi spazi operativi e costruisce macchine in grado di automatizzare ogni processo produttivo sulla base delle esigenze del cliente. Attualmente conta 190 dipendenti e contribuisce con 45 milioni di euro al fatturato totale di 165 milioni di euro del Gruppo Bucci Industries, di cui fa parte.

Le 15 aziende brasiliane rappresentate a Longarone sono già clienti di una delle società del gruppo, la Iemca, che produce caricatori per barre per torni. E potrebbero diventare a breve clienti della stessa Sinteco, proprio per automatizzare i loro impianti.

«Il Brasile», prosegue Giacomelli, «ha davanti a sé, in campo economico, una sfida molto importante, che è quella della automazione e noi siamo molto interessati a presentare i nostri prodotti in un’ottica di medio periodo. Stiamo insomma seminando per i prossimi anni anche se qualche raccolto lo abbiamo già fatto. Sono stato in Brasile un anno fa per siglare un accordo che ci consentirà, ad esempio, di automatizzare la farmacia centrale del terzo ospedale più importante del paese».

Non ci sono vincoli protezionistici in quel paese?

«Sì, ci sono, e arrivano per determinati prodotti anche a dazi del 65%. che calano però al 30% per macchinari che loro non sono in grado di produrre, come i nostri».

Mentre guarda «al Brasile di domani più che a quello di oggi», come sottolinea il direttore generale, Sinteco cresce e cerca altro personale specializzato. «Oggi abbiamo complessivamente 190 dipendenti», spiega Giacomelli, «con l’ingresso di altri 15 colleghi negli ultimi 8 mesi. Ma abbiamo ancora bisogno di almeno una decina di figure professionali. Abbiamo raddoppiato il personale da dieci anni a questa parte e la nostra ricerca continua a 360 gradi. Vogliamo potenziare il servizio al cliente nell’ottica di una internazionalizzazione sempre più spinta».

Per chi viene a lavorare con voi quali sono le possibilità di crescita?

«Entrando da noi si ha la possibilità di muoversi fare esperienze nel mondo, attraverso la sedi del Gruppo Bucci Industries, di cui facciamo parte, che ha filiali operative anche nel North Carolina (Usa), in Francia, Germania, Brasile, Cina, Taiwan, Turchia, Giappone e Svizzera». —

Stefano Vietina

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