La scuola di Pieve a Forno accorpamento inevitabile

FORNO DI ZOLDO
Venticinquemila euro di risparmio in spese di riscaldamento, più altre economie di scala di vitale importanza per un Comune sempre più povero. Ci sono queste ed altre ragioni dietro la scelta di accorpare l’istituto scolastico di Pieve di Zoldo con quello di Forno, ribadita l’altra sera nel corso di una riunione che si è tenuta nell’aula magna della scuola media, per volontà del sindaco di Forno Camillo de Pellegrin. Il tema (“Quale futuro avrà la scuola a Zoldo?”) ha richiamato tanti genitori, preoccupati per l’istruzione dei loro figli. Ne è scaturito un dibattito vivace, a tratti anche aspro. Più d’uno ha voluto dire la propria opinione sulle pluriclassi e sull’accorpamento della scuola di Pieve a Forno di Zoldo - dal 2013 - all’interno della struttura della scuola media, che era stata sistemata due anni fa.
Il sindaco Camillo De Pellegrin con ai due lati il vice sindaco Debora Calchera e l’assessore Francesca Brustolon (presente anche il consigliere di maggioranza Stefano Panciera) ha chiarito le intenzioni dell’amministrazione in merito all’accorpamento: «È un periodo delicato per le amministrazioni comunali», ha spiegato, «e bisogna far quadrare i bilanci tagliando le spese ma fornendo nello stesso tempo il miglior servizio possibile. Nel caso dell’accorpamento si evitano le pluriclassi e c’è subito un risparmio in vista di circa 25 mila euro all’anno solo per il riscaldamento. Lo so bene che non è bello chiudere una scuola, si toglie sempre qualcosa al territorio. Nello stesso tempo non manca nulla alla struttura di Forno. Con pochi lavori è una sistemazione ideale anche per l’istituto Pieve. C’ è anzi da dire che Forno diventerà un polo scolastico per tutta la Valle e per Zoppè di Cadore». Il sindaco ha quindi fatto chiarezza sugli ulteriori investimenti sulla struttura di Forno e d in primo luogo del riscaldamento a biomasse (un risparmio del 30 per cento) che dovrebbe servire anche l’ex struttura dell’istituto di Forno che diventerà un polo culturale con le sedi della biblioteca comunale, il museo delle attrezzature del gelato artigianale, la sede locale del Parco delle Dolomiti e delle associazioni di volontariato. Il dirigente scolastico Massimo Pisello ha garantito fin d’ora per la sistemazione degli scolari di Pieve. «La struttura», ha messo in rilievo Pisello, «ha avuto tutti gli adeguamenti di legge. Ha una palestra, un’aula magna, aule speciali, due entrate separate e spazi per la ricreazione.
Quindi il dibattito, con tanti interventi, la maggior parte a favore dell’accorpamento, ma anche con qualche duro confronto sui risparmi attesi. Inoltre i bambini a Pieve godrebbero di un maggior numero di ore di sole e di minore pericoli per il poco traffico. Per altri genitori accorpamento significa evitare pluriclassi. E anche questo ha un suo peso.
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