La Scuola del legno trasforma in scultura “Guernica” di Picasso

Sedico, oggi la presentazione della complessa opera realizzata dai ragazzi della seconda e della terza

SEDICO. Guernica di Pablo Picasso rivisitata dalla Scuola del legno di Sedico. È questa la nuova sfida portata avanti dallo scultore Beppino Lorenzet e dai suoi ragazzi che questo pomeriggio alle 18 presenteranno a Sedico la loro nuova opera, che andrà ad abbellire la sala riunioni del Centro Consorzi.

«Quest'anno avevamo deciso di affrontare il Novecento», spiega Lorenzet, 58 anni, scultore che da otto anni insegna intaglio alla Scuola del legno, «e la scelta è caduta su Pablo Picasso. Guernica rappresenta un linguaggio universale, un grido contro la guerra e contro i totalitarismi, che i ragazzi hanno interpretato e decodificato con estrema chiarezza».

È nata così una composizione di grandi dimensioni, 3 metri di base e 1,33 di altezza, sulla quale sono stati inseriti ben 80 pezzi, intagliati e lavorati recuperando scarti di legno di cirmolo e tiglio, a ricostruire le immagini molto forti del quadro dell'artista spagnolo.

Una ventina i ragazzi protagonisti del lavoro, che frequentano le classi seconda e terza, che hanno da 14 a 16 anni e che hanno portato a termine il loro lavoro durante lo scorso anno scolastico. «Si sono impegnati molto», sottolinea Lorenzet, «anche andando a riscoprire la genesi e la storia di questa opera che segna un punto di riferimento fondamentale per tutta la nostra arte moderna».

«La Scuola del legno», spiega Michele Talo, direttore del Centro Consorzi a cui la scuola fa capo, «sostiene una competenza legata alla tradizione della lavorazione del legno, che è patrimonio di un territorio inteso come comunità sociale, che convive e si è costruita in un ambiente sostanzialmente boscato e legato alla natura. Tramandare la conoscenza è compito di una realtà formativa come la nostra».

E sull'opera che verrà presentata oggi, con un commento critico di Francesca Bonetta, Talo sottolinea che: «questa scultura si lega alla tradizione di grandi scultori bellunesi, come il Brustolon o il Besarel ma, senza avere l'urgenza di ricreare l'eccellenza artistica, che sarebbe comunque ben gradita, pone l'accento sulla manualità e sulla propensione ad affinare delle doti specifiche degli allievi. Nel caso di Guernica, l'attività si colloca in un più ampio disegno interdisciplinare che coinvolge l'aspetto culturale, sociale e storico in cui l'opera di Picasso si  è collocata nel secolo scorso. È evidente come questo, pur nell'ambito di una attività manuale, induca i ragazzi a affinare una capacità riflessiva e meditativa sia sulla simbologia artistica, sia sulle motivazioni morali della pacifica convivenza».

Stefano Vietina

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