La robotica entra in chirurgia come avrebbe voluto De Boni

il ricordo
È in arrivo la robotica nel nuovo complesso chirurgico del Santa Maria del Prato, centro di riferimento per la chirurgia oncologica del tratto digerente, e già si sperimenta la termo-chemio in fase interventiva che consiste nell’introdurre in cavità addominale farmaci antitumorali ad alta temperatura mentre si opera. L’annuncio di ulteriori innovazioni nel già attrezzatissimo parco tecnologico del centro chirurgico dell’ospedale, viene dal direttore sanitario Giovanni Maria Pittoni in un momento particolare, quello dell’anniversario della morte di Michele De Boni, rimpianto e stimatissimo primario di Gastroenterologia.
«Quello che ha lasciato Michele, anche in termini di coesione della squadra multidisciplinare, viene festeggiato oggi, a un anno di distanza, come lui avrebbe voluto. A Feltre il modello operativo è non comune. I professionisti dell’équipe multidisciplinare lavorano in sinergia e armonia e mettono a punto protocolli avanzati, potendo peraltro contare su dotazioni tecnologiche aggiornatissime che saranno completate anche dalla robotica».
In occasione dell’inaugurazione del nuovo blocco chirurgico dell’ospedale di Feltre, il 25 giugno 2020, il presidente del Veneto, Luca Zaia, aveva intitolato il “Centro di Riferimento Regionale per la chirurgia oncologica gastroenterologia” proprio al compianto Michele De Boni. Non è stato solo un atto simbolico. Pur con le difficoltà legate alla pandemia, il Centro ha continuato a lavorare per essere un riferimento per i pazienti oncologici, per le attività di ricerca e per il potenziamento delle attrezzature.
A febbraio aveva raccolto il testimone del dottor Michele De Boni, come coordinatore del Dipartimento Centro di riferimento regionale, il primario di Oncologia, Davide Pastrorelli. A fine luglio è stato nominato il nuovo direttore della Unità complessa di Gastroenterologia, Andrea Buda, professionista di alto livello proseguendo la strada delle cure personalizzate e multidisciplinari e della ricerca seguendo il monito “non c’è buona assistenza se non si fa buona ricerca” cha ha lasciato in eredità Michele De Boni.
Inoltre, è stato dato l’incarico di responsabilità dell’Unità operativa semplice dipartimentale “Malattie infiammatorie gastrointestinali” a Manuela De Bona. «La figura di Michele De Boni, amico e professionista competente, entusiasta del suo lavoro e sempre disponibile nei confronti dei pazienti, è stata di riferimento anche in questo anno complesso, nel ricordo della sua grande determinazione e instancabile motivazione a non arrendersi neanche nei momenti più difficili», ricorda Adriano Rasi Caldogno, direttore generale dell’Usl Dolomiti. «Caro Michele, ripartiamo dal tuo testamento morale, dall’idea di un ospedale che non si riduca a una “officina di riparazione” ma si qualifichi come “fabbrica della salute” con stimolo continuo ad approfondire, a studiare, a confrontarsi, a relazionarsi con le migliori reti del sapere per proporre le tecniche diagnostiche e le terapie più attuali ed efficaci». —
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