La Regione: «Le assenze dei nostri dipendenti non erano pause caffè»

Un dirigente spiega in tribunale il sistema delle timbrature  Sei i lavoratori a processo per falsa attestazione e truffa



La pausa caffè senza timbrare il cartellino con il badge era consentita. Ma secondo la Regione Veneto i cinque dipendenti dei Servizi forestali (Lorenzo Pertoldi, Sandro Tura, Fabio Da Re, Rosanna Lunardon e Antonio Palma), in tribunale per falsa attestazione e truffa, sarebbero andati oltre con le assenze dagli uffici di via Caffi 33. E il loro responsabile Pierantonio Zanchetta non ha denunciato il loro comportamento, di conseguenza sarebbe responsabile di omessa denuncia.

Il dirigente dell’Ufficio Personale di Venezia, Sergio Sanfilippo ha spiegato in maniera molto tecnica il funzionamento del sistema di timbratura, lasciando però qualche speranza anche agli avvocati difensori Casciarri, Licini, Montino, Zaglio, Dolif, Milan e Carpignani: «Ci sono anche ore lavorate in più che vanno perse», ha detto in aula. Tutti o quasi tutti possono aver fatto delle ore supplementari, accanto a quelle di straordinario, che non sono state registrate.

Le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica sono state svolte sul campo dai carabinieri, con l’aiuto di tre telecamere. I dipendenti sotto osservazione per la pausa pranzo erano 44 e, alla fine, le richieste di rinvio a giudizio sono state 12: sei indagati sono stati prosciolti. Pertoldi si vede contestare 26 episodi da mezz’ora a un’ora e 20 minuti; Tura 25, da mezz’ora a tre ore e 29 minuti. Da Re tre, da mezz’ora a un’ora e sette minuti; Lunardon altrettanti da 35 minuti a un’ora e 17 minuti e Palma idem da un’ora e tre a un’ora e sette minuti.

Il pubblico ministero Rossi chiederà la condanna, mentre i difensori ribatteranno con la particolare tenuità del fatto per le assenze minori e l’assoluzione per le posizioni più pesanti. L’avvocato di parte civile Tonon quantificherà i danni che la Regione ritiene di aver subìto. Ieri avrebbe risentito volentieri uno dei carabinieri che hanno già deposto, ma il collega Licini si è opposto e il giudice Zantedeschi gli ha dato ragione. La prossima udienza è stata fissata per venerdì 24. –

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