La Provincia scommette sul rilancio di Villa Zuppani

SEDICO
Una struttura ricettiva, un museo permanente, un ristorante, un faro dello sviluppo del biodistretto provinciale. Sono tante le prospettive di riqualificazione per villa Zuppani in località Pasa, uno degli immobili dormienti più prestigiosi del Bellunese, affidato, tramite una donazione della contessa Francesca Romana Zuppani, all’ente Provincia.
Molte di queste idee sono nella mente del consigliere Ivan Minella, delegato al patrimonio, le indicazioni invece sono contenute nel bando di valorizzazione e concessione pubblicato pochi giorni fa nel sito di Palazzo Piloni. «Per noi è un primo tentativo», spiega Minella, affiancato dal dirigente Luigino Tonus nella presentazione dell’iniziativa, «non volevamo limitarci solo ad affittare, ma volevamo dare un indirizzo preciso per il rilancio del complesso e dei terreni agricoli circostanti», che si estendono per quasi 20 ettari.
Alla proprietà fanno capo la villa, i forni per la realizzazione di pane e sapone, le stalle di pietra e legno, la cappella di santa Lucia, il fienile comune, i ricoveri e le cantine, cui va aggiunto l’enorme parco per il recupero della fauna selvatica, una delle clausole imposte dalla contessa nella cessione degli immobili alla provincia. Usato saltuariamente, non è mai decollato davvero per via di «scelte regionali, che hanno sempre dirottato l’accoglienza di animali feriti o a rischio in strutture diverse da questa, come a Treviso», dice Minella.
La concessione sarà data per un minimo di 20 anni a un massimo di 50, perché l’importante sarà prendersi un impegno continuativo sia nella riqualificazione delle strutture, sia nell’inserimento nel tessuto turistico e manifatturiero della provincia, perché la speranza più grande è anche quella di «creare posti di lavoro». Andrà fatta manutenzione costante, valorizzati i terreni adiacenti e ampliata la fruibilità. Contestualmente anche Veneto Agricoltura sta procedendo all’affidamento dell’azienda agricola di Villiago, adiacente a villa Zuppani, il bando però nasce con una «filosofia diversa, ovvero quella di garantire un posto ai 15 attualmente occupati», puntualizza il consigliere.
Qui invece la partita è più grande: «Il bando di valorizzazione è un azzardo perché deve essere sostenuto da importanti investimenti», prosegue, «la stessa linea è stata adottata dal Demanio per il recupero delle Case cantoniere o dei fari, progetti che non sempre sono andati a buon fine».
C’è già qualche interessato nell’aria, proveniente prevalentemente dal primo settore: «Abbiamo cercato di mettere restrizioni i all’uso dei fitofarmaci», aggiunge Minella, «anche per preservare quanto più possibile la salubrità dell’aria e dei terreni circostanti». Anche perché, se l’idea è di impiantare proprio a Pasa il cuore del biodistretto della Valbelluna, il contesto dovrà essere il più sostenibile possibile. Inoltre, a 50 metri da lì passa la ciclabile della Valbelluna, ecco perché parte della villa ben si presterebbe a ospitare cicloturisti, un mercato su cui tutta la provincia punta da tempo.
La villa si presenta in condizioni discrete: il tetto è stato rifatto 10 anni fa, le stanze sono quasi intatte, fatto salvo la polvere e la sporcizia legate alla chiusura troppo prolungata. La prima scadenza del bando, prorogabile, è fissata al 21 dicembre. —
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