La Provincia di Belluno vince il bando del Pnrr e pensa ad un Negrelli tutto nuovo con 16 milioni
L’edificio ha troppi problemi e va demolito, ma potrà essere utilizzato fino alla costruzione del futuro istituto

FELTRE. L’Itis Negrelli-Forcellini rinascerà più sicuro strutturalmente, meno energivoro e con spazi adeguati per gli studenti. Tutto grazie a un finanziamento che sfiora i 16 milioni di euro – per la precisione 15, 9 milioni – che la Provincia si è aggiudicata tramite il Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza del Governo che permetterà la demolizione e ricostruzione ex novo dell’istituto. O meglio, l’area è vasta e consentirà di realizzare la nuova scuola prima di procedere con l’abbattimento della vecchia struttura. «In questo modo si evitano disagi agli studenti e al personale scolastico, semplificando al massimo anche eventuali spostamenti logistici», sottolinea la vice presidente della Provincia con delega all’edilizia scolastica, Lucia Da Rold.
IL BANDO
La qualità della proposta è stata apprezzata dalla commissione ministeriale e l’intervento è stato finanziato interamente. A livello regionale solo due progetti sono stati finanziati alle Province e quello del Negrelli-Forcellini è il più sostanzioso. «Bisognava osare e l’abbiamo fatto. Era una candidatura difficile e complessa, ma abbiamo ottenuto un risultato eccezionale. La nostra idea progettuale è risultata tra le più importanti a livello regionale, grazie all’impegno e alla determinazione della squadra di giovani tecnici coordinati dalla dirigente Wanda Antoniazzi», afferma la vice presidente Da Rold. «Ora attendiamo gli altri bandi per le scuole a cui abbiamo concorso».
L’IDEA PROGETTUALE
La struttura attuale presenta alcuni problemi difficilmente risolvibili attraverso una riqualificazione dell’esistente: la carenza di aule, l’assenza dell’aula magna, criticità importanti sul fronte del consumo energetico e costi rilevanti di adeguamento sismico e normativo. Intervenire sugli edifici attuali costerebbe troppo e richiederebbe tempi molto lunghi, nell’ordine di quattro o cinque anni di cantiere. Pertanto è stata scelta la via della demolizione e ricostruzione.
PROSSIMI PASSAGGI
Il bando Pnrr fissa la conclusione dei lavori entro la primavera 2026. L’iter, adesso, prevede un concorso bandito direttamente dal Ministero dell’Istruzione per la predisposizione del progetto. Al vincitore verrà affidata la progettazione definitiva dell’intervento, poi verrà appaltata l’opera. «I nostri uffici presumono di avviare i lavori entro il 2024, per portare a conclusione l’operazione nel corso del 2025», spiega ancora Lucia Da Rold.
Un ringraziamento ai dipendenti del settore che si occupa di edilizia scolastica ci tiene a farlo il presidente della Provincia, Roberto Padrin: «Questo risultato è merito del loro impegno. E grazie anche al supporto in fase di candidatura della task force edilizia scolastica», aggiunge. «La riqualificazione delle scuole è fondamentale per garantire un adeguato livello formativo e una qualità di vita e di studio elevata ai nostri ragazzi e agli insegnanti. Per questo aspettiamo fiduciosi gli esiti degli altri bandi Pnrr a cui abbiamo partecipato», rilancia Padrin. «Sono soddisfatto anche per il finanziamento del progetto relativo alla cittadella scolastica di Longarone, primo in Veneto per quanto riguarda le candidature dei Comuni, per un totale di 7,6 milioni di euro. È la dimostrazione che il nostro territorio sa lavorare molto bene, con prospettive interessanti per i servizi al cittadino».
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