La gente è in allerta: «Invasione di topi»

BELLUNO. «Quest’an non vien su nient dall’ort: ci sono i topi». Topi???? «Tantissimi, zampettano ovunque» dicono alcuni agordini che hanno telefonato in redazione per raccontare quello che sta accadendo. Topi vivi, non morti come a Longarone.
E così si scopre che ci sono piante ritrovate senza radici nell’orto delle zie del sindaco di Taibon, torsoli di pannocchie ripuliti sulle piante e lì lasciati nel campo di mais del sindaco di La Valle, mentre le gatte del sindaco di Cencenighe «portano sulla porta di casa più carcasse di topolini del solito». E poi c’è chi è stato morso dal topo catturato, oltre a carcasse in strada e buchi nelle baracche d’attrezzi.
Unico indiziato: il topo. Rimedi: predatori sguinzagliati senza pietà, vischio in ogni angolo del giardino o di casa (con il rischio è di finirci in pantofole), formaggio che se ne va per le trappole, non ultima la botta di scopa se si ha una buona mira. E di questi tempi va bene pure al commercio: la vendita di trappole di ogni genere registra delle impennate. Tant’è: una vera e propria caccia al topo s’è scatenata in Agordino nell’ultimo periodo, sostenuta pure dal fiorire di leggende di vallata che narrano di non identificati sacchi trovati o buttati dall’alto da un fantomatico elicottero che giorni addietro ha sorvolato la zona.
Ma non è il caso di scomodare Albert Camus e le sue storiche pagine, e allarmarsi a dismisura. La cosa certa è l’aumento importante della popolazione di topolini dovuto a dinamiche di specie: non pantegane o ratti. Topolini. E vivi, non morti come quelli di Longarone. Hanno prolificato in maniera inverosimile a causa di un parallelo aumento di disponibilità alimentare al punto che non gli stanno più dietro neanche i predatori, mici, serpenti e rapaci che siano.
Per la Usl 1, non ci sono motivi di allarme: il caso di Longarone (furono ritrovate decine di topi morti) ha aperto la strada agli esami delle carcasse all’Istituto zooprofilattico di Padova, e all’Istituto superiore di sanità a Roma: tutto negativo.
Prima ancora degli abitanti, in Agordino sono stati i sindaci a chiedere lumi all’ufficio igiene Usl 1. Come il sindaco di Taibon Loretta Ben che ha scritto. «Io l’ho sentito dire dalle mie zie che avevano l’orto improduttivo perchè c’erano i topi, poi qualche altra segnalazione di abitanti: ho voluto capire se vi fossero problemi di igiene per la comunità e ho scritto al settore igiene pubblica della Usl. La risposta» spiega il sindaco Ben «è stata tranquillizzante: la spiegazione di questo strano proliferare sta in una stagione particolarmente calda e nella enorme disponibilità di alimenti che i topolini hanno in questo periodo. Problemi di trasmissione di malattie non ce ne sono: la Usl ha parlato dell’esito negativo delle analisi. Quindi mi hanno spedito dei manifestini da appendere nelle bacheche per avvertire la popolazione e offrire un decalogo di comportamento da seguire». Già, perchè non è il caso di farsi mordere dal topo rimasto invischiato, come è pure accaduto.
Tiziano De Col, sindaco di La Valle dice di aver «notato un incremento di roditori quest’anno: mi hanno spolpato le pannocchie di mais, poi me ne hanno segnalati 2 o 3 morti per strada. Come Comune facciamo comunque derattizzazioni e sfalci dei prati, puntualmente».
«Qualcosa c’è» dice il sindaco di Falcade, Costa «e me ne accorgo dal mio campo, ma segnalazioni finora non ne ho ricevute». Anomalie anche a Cencenighe ma nessun allarme sociale: «Le mie due gatte hanno un gran daffare e mi portano più topi degli anni passati sulla porta» ammette il sindaco William Faè.
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