La furia dell’acqua spazza via un pezzo di storia ampezzana

CORTINA. A Val di Sotto, l’acqua e la melma hanno portato via anche un pezzo di storia. La ricostruzione minuziosa della ferrovia delle Dolomiti, realizzata in 10 anni da Evaldo Gaspari e dal figlio Alessandro. Tutto l’impianto elettrico, le centraline e le apparecchiature posizionate sotto il plastico sono ormai inutilizzabili. Il maltempo di mercoledì scorso ha colpito di nuovo anche la casa dei Gaspari. L’acqua è entrata e ha distrutto la parte a piano terra, adiacente la strada comunale. Nell’ampio magazzino vi erano vari modellini di treni, il plastico elettronico, i vagoncini, le auto. Tutto realizzato in perfetta scala; e la maggior parte degli oggetti è andata distrutta. Alcuni modellini sono stati “sparati” fuori dalla furia dell’acqua e sono addirittura andati persi.
NON E’ LA PRIMA VOLTA. «Era già successo nel 2008», racconta amareggiato Alessandro Gaspari, «quando un’inondazione aveva travolto una parte della casa e aveva distrutto tutti i modellini che mio papà ed io avevamo realizzato. Pensavamo che dopo quella volta, a monte, la situazione fosse stata sistemata. Prudenzialmente avevamo posizionato più in alto gli oggetti più rari. Ma l’acqua mercoledì sera è entrata per oltre un metro e venti e ha travolto tutto. Il plastico che in questi dieci anni avevamo ricostruito con pazienza, con ore ed ore di amore per la storia della ferrovia, ha visto tutta la parte inferiore distrutta: tutti gli impianti, realizzati da me e papà, che permettevano ai trenini di muoversi, di cambiare binario».
UN AMORE VISCERALE. Un amore, quello per il treno delle Dolomiti, che Evaldo ha trasmesso al figlio. Classe 1927, Evaldo Gaspari è conosciuto a Cortina proprio per la sua grande passione per l’ex ferrovia delle Dolomiti. In decenni di meticoloso lavoro ha raccolto, catalogato e studiato documenti, notizie ed immagini riguardanti la storia e la tecnica del trenino delle Dolomiti. Nel 1994 ha pubblicato il libro “La ferrovia delle Dolomiti”, confermandosi come il massimo esperto dell’argomento. Nel 2012 è stata allestita una mostra all’Alexander Girardi sul trenino delle Dolomiti grazie al materiale da lui raccolto. Ora parte di quel materiale è distrutto, altro è riempito di fango e altro è andato perso.
VENTI MODELLINI SPARITI. «Una ventina di modellini di trenini», continua Alessandro Gaspari, «sono spariti e non li ritroveremo più. La furia dell’acqua li ha portati fuori. Poi il passaggio di ruspe, mezzi del soccorso e altro li avrà distrutti. Noi stessi abbiamo dovuto chiamare i Vigli del fuoco per aprire la porta esterna del magazzino. La parte superiore del plastico, che avevamo ricostruito in questi 10 anni, si è salvata; ma tutti gli impianti sono danneggiati e inutilizzabili. Ci vorranno altre migliaia di ore per ricostruire tutto, e al momento non ne abbiamo nemmeno più la voglia».
I Gaspari sono avviliti. Hanno terminato ieri di svuotare la parte della loro casa che è stata inondata. «Tutti gli attrezzi elettrici e altri che avevamo sono stati distrutti. Il morale è sotto i piedi. Magari ci tornerà la voglia», conclude Gaspari, «ma due volte in dieci anni è davvero troppo. Ci hanno aiutati in tanti a pulire e voglio ringraziarli pubblicamente». —
Alessandra Segafreddo. BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI .
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