La Fim Cisl in allarme «Ripresa esponenziale del ricorso alla cig»

Un lavoratore
BELLUNO.
La richiesta di cassa integrazione non si ferma. Anzi, dopo un breve stop registrato nel primo semestre dell'anno in corso, alla ripresa delle attività dopo le ferie estive la domanda da parte delle imprese è cresciuta. E tra queste c'è chi l'aveva già chiesta altre volte e chi invece lo fa per la prima volta. La crisi non è passata, quindi, come i dati evidenziavano finora, ma pare iniziato un altro momento difficile per l'economia bellunese.
«I segnali che giungono dal mondo del lavoro non sono sereni», ammette senza mezzi termini Bruno Deola, segretario della Fim Cisl. «La crisi economica, infatti, non è passata. Anzi, ci siamo dentro ancora una volta, seppur con una diffusione a macchia di leopardo nel territorio bellunese», prosegue Deola che si dice profondamente preoccupato per lo scenario che si va disegnando all'orizzonte, un orizzonte non così lontano come potrebbe sembrare.
Crescita esponenziale della cig.
La richiesta di cassa integrazione, per lo più ordinaria, sta crescendo, come evidenzia il sindacalista, in maniera esponenziale di settimana in settimana dal rientro delle ferie estive. Ad inoltrare la richiesta all'Inps sono aziende di tutti i settori, ma soprattutto ambiti come quelli relativi alla cottura, gomma-plastica, edilizia e anche elettronica stanno subendo una frenata molto brusca».
Autunno caldo.
Per Deola questi segnali dimostrano «che si prospetta un autunno molto caldo sul fronte del lavoro e delle difficoltà delle imprese. L'unica cosa che possiamo fare è sperare che quest'onda lunga della crisi si recuperi velocemente». Tra le imprese che hanno inoltrato la richiesta di cigo «ci sono anche la Ali-Polaris, l'Evco di Sedico che produce apparecchiature per la regolazione industriale. Sono, in tutto, una decina tra cui alcune potremmo definirle "veterane" della cassa e altre invece che per la prima volta sono costrette a ricorrere a questo strumento. Ma abbiamo anche la percezione che ci siano molte altre aziende che stanno cercando di evitare la cassa integrazione, per ora facendo fare le ferie a turno ai lavoratori».
La cassa si allarga.
Segnale questo, non certo positivo e che lascia presagire che presto, se non succederà qualcosa, si aggiungeranno alla lunga lista degli stabilimenti che si sono rivolti all'Inps per ottenere gli ammortizzatori sociali. «Spero non ci sia la ricaduta del 2008», conclude Deola, «comunque questo ritorno al passato non ci voleva proprio. Molto a mio parere, dipende anche dal rallentamento dei consumi che inizia a farsi sentire in questo stallo economico in cui non solo l'Italia ma tutto il mondo si trova. Ma la cosa positiva è che, per fortuna, malgrado tutto la provincia di Belluno tiene ancora bene, anche se il numero dei disoccupati è alto e forse uno dei più alti».
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