La diffamazione torna in Appello

La Cassazione annulla l’assoluzione per il caso di Galliano Zornitta

MILANO. Sentenza annullata con rinvio. La Cassazione ha stabilito che l’assoluzione per il reato di diffamazione a mezzo stampa da parte di Raffaella Case e del direttore del settimanale Oggi, Umberto Brindani ai danni di Galliano Zornitta torni alla Corte d’Appello di Milano. La parte offesa è il fratello di Elvo Zornitta, l’ingegnere bellunese uscito pulito dall’inchiesta su Unabomber e ha come difensore Paolo Patelmo.

In primo grado, il giudice del tribunale di Monza, Franca Anelli aveva quantificato in 10.000 euro il provvisorio risarcimento dei danni per Galliano Zornitta. Una provvisionale esecutiva (un anticipo che il settimanale doveva sborsare subito) in attesa che poi il danno venga quantificato da un altro giudice in sede civile. L'articolo fu pubblicato sul numero di Gente del 10 marzo 2005: per l'accusa, aveva messo in cattiva luce sia il fratello che il padre dell'ingegnere, facendo riferimenti a presunti hobby del bancario come quello di montare e smontare fucili.

Su Oggi, fu fatto riferimento alla menomazione ad una mano di Galliano. Spiegò il giudice: «È la più sgradevole delle invenzioni, visto che non solo si è offerto alla curiosità del pubblico un dato sensibile coperto da riservatezza (una disabilità personale che nulla c'entra con la notizia di cronaca); non solo si è alluso in termini di una possibile genesi morbosa di tipo traumatico (mentre è congenita) ma, non paghi, si è lasciato che la fantasia corresse con una pesante insinuazione: lo scoppio dei petardi nel giocare da piccolo col fratello». (g.s.)

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