La cresta sulle badanti moldava in tribunale
BELLUNO. La cresta sulla badante irregolare. La cittadina moldava Ecaterina Chilimicenco è accusata di aver favorito la permanenza in Italia di una connazionale senza permesso di soggiorno, trovandole un posto da badante in una casa di Belluno e chiedendole 270 euro come commissione. Attività d’intermediazione, è così che si chiama tecnicamente. In un altro caso si era accontentata di 100 euro, evidentemente le possibilità economiche erano diverse e più di così non poteva proprio chiedere.
La donna è difesa d’ufficio dall’avvocato Riccitiello e, dopo essere stata indagata, ha fatto perdere le proprie tracce. È diventata irreperibile e il fatto che potrebbe non sapere di essere a processo per questa ragione, ha imposto al giudice Coniglio di disporre nuove ricerche a cura della polizia giudiziaria, sospendere la prescrizione. Tanto più che i fatti cominciano ad avere una certa età e rinviare al 16 aprile dell’anno prossimo, con la speranza che l’imputata sia stata ritrovata e possa arrivare in tribunale.
Era finita a processo, sempre per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, l’anziana, che di questa badante aveva bisogno e l’aveva presa alle proprie dipendenze, malgrado non avesse i requisiti necessari a rimanere in Italia. Ma nel suo caso è deceduta e, quindi, il reato è stato dichiarato decaduto. —
G.S.
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