La cattedra è in un angolo nella classe “Senza zaino”
BELLUNO. La prima volta della “Scuola Senza Zaino”. Oltre al metodo tradizionale, ieri alle 10, alla scuola media Nievo, è partito il nuovo progetto del Comprensivo “Tina Merlin”. Ad accogliere i...

BELLUNO. La prima volta della “Scuola Senza Zaino”. Oltre al metodo tradizionale, ieri alle 10, alla scuola media Nievo, è partito il nuovo progetto del Comprensivo “Tina Merlin”. Ad accogliere i ragazzi delle tre classi inserite in questo nuovo “piano scolastico” c’era la preside Bruna Codogno in compagnia degli insegnanti.
Il progetto ha comportato la rivoluzione di alcune aule e di altri locali della scuola. La classi, infatti, state dotate di piattaforme composte da quattro posti, dove gli studenti troveranno biro, matite, gomme, forbici e tutto il materiale di cancelleria che dovranno condividere fra di loro e soprattutto riordinare. Oltre a ciò, ci sarà la possibilità di usare un idoneo cartello arrecante la scritta “non disturbare”, da posizionare fuori dall’aula durante le lezioni frontali, affinché l’insegnante possa essere completamente dedita agli alunni. Stabilite anche le regole per le uscite ai bagni e posizionato nella zona centrale della classe un planner, dove verranno applicati degli appositi post-it indicanti le varie attività settimanali. La vecchia cattedra è stata posizionata in un angolo, per consentire agli insegnanti di raggiungere più agevolmente i ragazzi.
Sarà quindi una scuola diversa, con un’organizzazione più omogenea degli spazi che offre percorsi didattici personalizzati e che punta ad abituare gli alunni a lavorare in gruppo. Definita, inoltre, la scuola della responsabilità, perché si cercherà di far maturare nei ragazzi la consapevolezza delle proprie azioni.
La professoressa Patrizia Fava, coordinatrice del progetto, ricorda che esso «è nato a Montespertoli in Toscana 17 anni fa. Nel corso degli anni c’è stata anche una collaborazione con l’università di Siena che ha convalidato i risultati di questo progetto. Per noi è un’esperienza nuova. Attraverso questo modello i ragazzi, prendono coscienza di ciò che fanno e del lavoro portato avanti dal gruppo che ha lo scopo di creare un legame tra ragazzi, insegnanti e famiglie».
La professoressa Fava entra poi nel merito del progetto: «I ragazzi quando dovranno andare in bagno utilizzeranno una sorta di semaforo sul quale sposteranno un portachiavi sul verde o sul rosso a seconda che entrino o escano. Tengo a precisare che i ragazzi negli ultimi anni sono cambiati e c’era bisogno di un approccio diverso senza “buttar via” le esperienze della scuola tradizionale. Quindi abbiamo cercato di mettere insieme le competenze maturate, che hanno portato dei risultati con un approccio più pratico e più moderno. Per esempio riduciamo la lezione frontale e facciamo lavorare di più i ragazzi».
La preside Codogno, molto entusiasta, chiarisce il concetto “Senza Zaino”: «I tre valori di scuola senza zaino sono ospitalità, responsabilità e comunità. Alla scuola elementare i ragazzi arrivano senza libri in quanto li trovano già lì, alla media i libri sono di più, quindi se li porteranno a casa. Senza zaino comunque è una metafora che significa “senza lo zaino pesante come talvolta può essere la scuola”; è un approccio diverso che fa star meglio i ragazzi».
Luca Maciga
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