Kral Ladin, saracinesca giù definitivamente

COMELICO SUPERIORE. Domenica ha chiuso il Kral Ladin a Padola, secondo calendario. Ma la notizia è che i gestori, i soci Elvio Sacco Sonador e Valentino Zandonella Golin, hanno fatto pervenire al Comune di Comelico Superiore la disdetta. L’avventura iniziata esattamente 6 anni fa, con l’apertura della nuova gestione il 6 luglio 2013, e si conclude dunque a metà, visto che il contratto in origine era di 12 anni.
Perché? Cosa succede?
«Ci pensavo da un paio di anni», spiega Elvio Sacco Sonador, «esclusivamente per problemi di gestione: è sempre più difficile trovare personale qualificato per gestire questo tipo di attività per una stagione sempre più breve e che si riduce di fatto a luglio e agosto».

Il complesso sportivo/ricreativo Kral Ladin, in località “sottofucina” a Padola, era in origine composto da due campi da tennis, un campo da calcetto, un campo di bocce, un parco giochi per bambini ed un fabbricato adibito ad esercizio pubblico e locale servizi. Un’area importante per la zona, sia perché si trova sull’itinerario da Padola a Val Grande, dove transita anche la ciclabile e, in inverno, la pista da fondo; sia perché, dopo la chiusura delle Terme di Valgrande, Padola ha bisogno di arricchire la sua offerta turistica per l’estate. Elio Sacco Sonador e Valentino Zandonella Golin, che già gestiscono il ristorante-pizzeria Skay, ai piedi degli impianti di risalita di Padola, avevano anche fatto importanti investimenti sull’area: acquistato un igloo in legno; cofinanziato con il Comune una piccola palestra per l’arrampicata ed una pista da skateboard.
E ora? Va tutto a monte?
«Spero vivamente che qualcuno rilevi la gestione per il bene del paese», prosegue Elvio Sacco, «ma per noi era diventato impossibile proseguire. E non perché l’attività non sia redditizia: in estate si riesce anche fare un utile attorno ai 10mila euro, ovviamente pagati gli stipendi. Quindi penso possa essere conveniente per una famiglia o per due giovani che ci lavorino e che quindi si possano portare a casa stipendio ed anche utili. Tanto più che l’attività è avviata, basta rilanciarla. Io però ho già la gestione dello Skay, che è molto impegnativa, e quella di alcuni appartamenti che affitto. Il tempo è quello che è e le problematiche burocratiche sono oggi troppo impegnative».
Di certo resta il problema della stagione ridotta...
«Spero che in futuro le cose cambino con l’auspicato collegamento con la Pusteria».
Ci tiene anche a sottolineare, Elvio Sacco, che i rapporti con il Comune sono ottimi.
«Abbiamo parlato con il sindaco Staunovo Polacco e gli abbiamo spiegato la situazione. Speriamo che si faccia avanti qualcuno per rispondere al bando che il Comune farà».
Intanto c’è subito da risolvere la questione delle attrezzature esterne: le prenderà il Comune? Verranno portate via dai proprietari? A breve un perito del Comune si recherà sul posto per fare una stima.
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