Jesusleny ammaliata da Pieve

Tappa cadorina per la giovane brasiliana che sta girando a piedi tutto il Veneto

PIEVE DI CADORE. «Non credevo che il Cadore potesse raccontare tanta storia, oltretutto non condita di leggende ma tutta assolutamente reale»: queste le parole di Jesusleny Gomes, una giovane brasiliana che sta girando a piedi tutto il Veneto, una volta conclusa la visita a Pieve.

La ragazza era arrivata in Cadore venerdì sera proveniente da Longarone, sotto un incredibile acquazzone che l’aveva obbligata a fare una lunga tappa ad Ospitale. Sabato mattina, quando avrebbe dovuto visitare Pieve, dopo aver dormito in un B&B di Domegge, aveva dovuto lasciare il Cadore in tutta fretta a causa di una persona di famiglia che aveva avuto un incidente a Verona. Partendo. aveva promesso di ritornare al più presto. Una promessa mantenuta e così, ieri mattina alle 10, Jesusleny era in piazza Tiziano per proseguire la visita al centro storico del Cadore. Ad attenderla una giornata di sole e un gruppetto di persone, tra le quali il direttore de “Il Cadore”, Giuseppe Casagrande, con la moglie Alessandra, il fotografo Frol e Nelso Costella, il factotum della Magnifica che aveva l’incarco di accompagnarla nella visita ai musei dell’ente. Le persone sulla piazza che stavano prendendo il sole hanno voluto conoscerla e, dopo aver scambiato alcune parole con la Gomes, grazie alla presenza del fotografo e alla disponibilità dell’ospite hanno potuto fare delle foto insieme.

Una ragazza giovane e minuta, sempre sorridente, ma che già dal primo approccio aveva fatta trapelare una grande forza di volontà. Pochi convenevoli e poi subito una immersione nelle vicende del territorio. Anche se non conosceva la storia cadorina, Jesusleny ha comunque dimostrato di essere molto informata e di possedere una cultura non indifferente, fatta con l’esperienza acquisita camminando nel Veneto, dove ormai ha visitato numerosi comuni, anche se il traguardo che si è prefissa di raggiungere è ancora lontano. Salite le scale della Magnifica, Gomez ha voluto fare una foto dal balcone dove nel 1996 si era affacciato San Giovanni Paolo II: «Non posso perdere un ricordo del “Papa buono”», ha commentato. Poi una visita al Marc, dove, assistita da Camilla Baldovin, l’ospite ha visitato le bacheche contenenti i reperti di Lagole; molto attenta, ha afferrato subito l’importanza della storia del Veneto che non immaginava così antico. Il particolare che l’ha interessata maggiormente è stato l’elmo celtico ritrovato a Vallesella, che le ha consentito di collegare le sue conoscenze storico linguistiche al territorio cadorino. È stata una visita che ha fruttato a Jesusleny la possibilità di realizzare almeno 6 brevi filmati da inserire sul suo sito “su2piedi. it”.

«Una storia e un palazzo meravigliosi», ha affermato la Gomes mentre visitava il salone del Gran consiglio e lo studio della presidenza della Magnifica, «sono talmenti belli che credevo fossero ambienti nuovi, mentre mi sono resa conto che è tutto autenticamente di altri tempi».

Usciti dal palazzo, il passo per scendere alla casa di Tiziano è stato breve; nel corso della visita, Jesusleny ha voluto sapere perché l’artista fosse così importante per la cultura del posto. Al termine, una breve sosta in un bar prima di riprendere il cammino verso Taibon, la tappa successiva della sua peregrinazione in Veneto.

Vittore Doro

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