Ivan Dalla Marta: «Ecomont può salvarsi così»
Rifiuti, l'analisi del presidente dopo i conti di Dolomiti Ambiente

Ivan Dalla Marta presidente di Ecomont
BELLUNO.
Dipende dai punti di vista. Il presidente di Ecomont, Ivan Dalla Marta, rompe il silenzio all'indomani dell'assemblea dei soci di Dolomiti Ambiente, che ha chiuso con una perdita di 60 mila euro "attribuita" ai mancati pagamenti da parte di Ecomont. Dalla Marta invita a guardare i fatti con un'ottica diversa: «Nel 2010, in seguito all'imposizione del conferimento dei rifiuti al Maserot, i cittadini dei comuni dell'area Ecomont hanno versato un milione e 450 mila euro. E' vero che i pagamenti da parte della nostra società sono stati rallentati ed è vero che non abbiamo ancora pagato tutto il 2010, ma abbiamo delle lettere dei soci che assicurano l'impegno a pagare tutto. Non occorreva che Dolomiti Ambiente chiudesse in disavanzo, quei soldi arriveranno». Dalla Marta non nega le difficoltà di Ecomont, ammette che i problemi non nascono oggi «io arrivo dopo un fuggi fuggi generale e due presidenti in sei mesi», ma sottolinea anche l'evento che ha fatto precipitare la situazione: «Senza lo stop alla discarica di Longarone non saremmo a questo punto. La crisi di Ecomont è vera, ma è data dall'investimento di un milione di euro sulla discarica e dal cambio di strategia sui rifiuti da parte della Provincia. Attualmente il disavanzo è di 280 mila euro, molti perché vanno a incidere sul capitale sociale e questo mette a rischio la sopravvivenza di Ecomont». Il Piano provinciale dei rifiuti (fatto da Reolon e mai modificato da Bottacin) considera la discarica di Longarone "tattica" con una capienza di quasi 200 mila metri cubi. Su questa prospettiva Ecomont ha lavorato per anni, ipotizzando un progetto da 3,5 milioni di euro per far sì che il Piano fosse rispettato. Poi Palazzo Piloni ha cambiato idea e ora Dalla Marta chiede che si trovi insieme una soluzione: «Che la Provincia gestisca la discarica, oppure che ci permetta di chiuderla con altre 15 mila tonnellate di conferimenti per arrivare al pareggio e poi che ci consenta di portare i rifiuti a Ra Mognes, visto che ora le percentuali di differenziata sfiorano il 90%. Andare al Maserot ci costa 200 euro, a Cortina potremmo risparmiare 65 euro a tonnellata». Infine i dipendenti: «Non sono 54, sono 31 e da luglio saranno 29». (i.a.)
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