Italia e Ungheria, amici sul Grappa

Domani l'omaggio ai caduti, fra gli ospiti anche il ministro Hande
Domani il tradizionale pellegrinaggio fino al sacrario del Grappa
Domani il tradizionale pellegrinaggio fino al sacrario del Grappa
 SEREN DEL GRAPPA.
Un pellegrinaggio in nome del ricordo. Domani anche diverse decine di ungheresi si muoveranno dalla loro terra per essere presenti alla tradizionale cerimonia di commemorazione ai caduti della Grande Guerra che si terrà a Cima Grappa.
 Non importa che tra Ungheria e Italia ci siano centinaia di chilometri di distanza, ciò che conta è essere presenti sul Grappa alle 9, quando le quattro fiaccole, partite il 31 luglio e che, attraversando i comuni vicentini, trevigiani, bellunesi, del Massiccio e di Piave, si riuniranno al Sacrario. Tra gli ospiti ci sarà anche il ministro della difesa della Repubblica d'Ungheria, Csaba Hande. Nonostante il suo discorso sia atteso solo per la celebrazione di domenica, l'autorità ungherese ha voluto arrivare in anticipo sull'evento, cogliendo l'opportunità di visitare alcuni sacrari militari veneti. Oggi infatti il ministro sarà alle 9.30 al mausoleo di Quero, alle 10 al cimitero germanico di Feltre e alle 11 al cimitero militare austriaco di Cittadella, stessa ora in cui da Campolongo sul Brenta partirà "la fiaccola del ricordo" che passerà per Bassano e Romano d'Ezzelino.  Una presenza, quella del ministro, resa possibile da Katinka Borsànyi, ungherese trapiantata in Italia, paese per cui ha sempre avuto un grande amore. Katinka, laureata a Budapest in lingua e letteratura italiana e oggi vicepresidente del "circolo ungherese amici del Monte Grappa", si è messa personalmente in gioco per il progetto, arrivando ad offrire vitto e alloggio nella sua casa sotto il Massiccio a diversi "pellegrini" ungheresi, provenienti anche da territori lontani come la Romania o la Transilvania.  Ma cosa spinge gli ungheresi e addirittura il loro ministro della difesa ad affrontare un viaggio così lungo per una celebrazione sul Monte Grappa? Da un lato la commemorazione delle spoglie dei numerosi caduti del '15 - '18 ospitate nel sacrario di Cima Grappa, dall'altro la ricostituzione di un ricordo familiare; desideri semplici, ma proibiti fino all '89. Infatti, prima della caduta del muro di Berlino, gli eventi e i morti della Grande Guerra erano stati volutamente misconosciuti dalle autorità governative di allora in una sorta di "damnatio memoriae", poiché il solo ricordo era definito "disdicevole" e "vergognoso". Meglio dimenticare, insomma. Nonostante ciò, nel profondo molti ungheresi mantennero i ricordi dei propri familiari, non dimenticando affatto le vicende che li videro coinvolti; con la fine del socialismo, dagli anni '90 questi ricordi riemersero, ricostruendo le vicende di una storia "dimenticata". Nacquero così le prime associazioni di ricordo, come anche, appunto, il "circolo ungherese amici del Monte Grappa".  Così, ungheresi e italiani si troveranno domenica sul sacrario del Grappa a ricordare insieme, un tempo nemici agguerriti, oggi in amicizia e legati indissolubilmente da un passato comune, quanto mai difficile e doloroso. (a.p.)

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