Intersocks, l’azienda che fa correre il mondo

A Paludi la sede operativa della società che ha un fatturato di 41 milioni di euro Produce 40 mila paia di calze sportive e da tempo libero e ha 240 dipendenti



È un’azienda che fa letteralmente correre il mondo. Intersocks, infatti, produce e distribuisce calze tecniche per lo sport e il tempo libero, per grandi catene di distribuzione e per molti marchi noti nel mondo, come ad esempio Nordica, Salomon, The North Face.

Nella classifica Top 500 Aziende, pubblicata recentemente dal nostro giornale, si è posizionata al 9 posto per fatturato fra i gruppi imprenditoriali della nostra provincia. Ha sede, infatti, in Alpago, nella zona industriale di Paludi, anche se il fondatore è un olandese di Amsterdam, Dé Louis Hurwits, classe 1945, e ha una sede gemella in Slovenia, a 260 km di distanza da Paludi.

Ma andiamo con ordine. «L’azienda nasce nel 1979 da un’intuizione di mio suocero Dé Louis Hurwits», racconta l’amministratore delegato Marjan Kocila, sloveno, classe 1962, «che si era sposato con una signora croata e faceva il commerciante a Ljubljana. All’epoca, però, in Slovenia non c’era ancora un’economia di mercato e quindi decise di aprire un calzificio con sede e produzione a Trieste. Una parte delle produzione veniva fatta a Trichiana, nell’azienda Koko’s di Gianfranco Dal Pont, tanto che poi i due decisero di avviare un’azienda insieme proprio qui, nel 1993, usufruendo delle agevolazioni della Legge sul Vajont. Purtroppo il signor Dal Pont è venuto a mancare nel 2000 e Hurwits ha acquistato le sue quote di partecipazione nell’azienda».

Fino all’anno 2000, a Paludi c’è stata anche parte della finitura delle calze, poi trasferita in Slovenia, dove venivano già fatte alcune lavorazioni accessorie dei prodotti, quali lavaggio, stiratura, appaiatura, confezione. Dalla costola di Intersocks sono poi nate Insoks e Interknit, che producono calze per la casa madre e sono gestite in maniera autonoma da ex dipendenti, diventati a loro volta piccoli imprenditori grazie al sostegno di Dé Louis Hurwits, che mantiene nelle due realtà una quota di minoranza.

Oggi Intersocks ha una capacità produttiva di 35.000 – 40.000 paia di calze al giorno circa, 240 addetti fra Italia, Slovenia e Polonia (dove ha una rete di 10 negozi di proprietà) e ha fatturato nel 2018 41 milioni di euro (contro i 37, 18 milioni del 2017). Ha accordi di licenza per produzione e distribuzione con aziende come Nordica, Salomon, K2 e marchi propri come Reflexa e Brbl; inoltre fornisce programmi di private label completi (ideazione, progettazione, sviluppo, produzione, branding, strategia di marketing, distribuzione e analisi delle vendite), avendo lavorato e lavorando per aziende quali Asics, Burton, Smartwool, Stance, Jack Wolfskin, Icebreaker, Vans, Fila, The North Face, Helly Hansen, Hunter, Peak Performance.

Da 14 anni in azienda e da otto Ceo, Kocila illustra la strategia e soprattutto la ragione per cui hanno deciso di mantenere nel Bellunese la sede operativa di Intersocks.

«In Italia c’è una grande tradizione nel settore, dipendenti fedeli e con alta professionalità, c’è la migliore tecnologia per le macchine, costruite dalla Lonati di Brescia, leader mondiale del settore, e soprattutto c’è la qualità del made in Italy, che è quello che il mondo vuole. Al momento sono qui con clienti americani che sono arrivati a Venezia e che poi verranno in Slovenia a vedere l’altra sede. Un tour che abbiamo praticamente ogni settimana, con clienti che arrivano da ogni parte del mondo».

In Italia si fa ricerca e sviluppo del prodotto, nonché la produzione con 250 macchine per maglieria circolare Lonati, periodicamente rinnovate per garantire i rigorosi standard di controllo della qualità. «In Slovenia, dove c’è un costo del lavoro più favorevole, nonché costi inferiori per energia e anche per la gestione complessiva di un’azienda», prosegue Kocila, «c’è il centro di distribuzione del Gruppo, posizionato strategicamente vicino ai porti di Capodistria e Trieste e ai principali collegamenti di trasporto. Esportiamo in tutto il mondo, con circa 360 clienti in oltre 60 paesi in Europa, Nord America, Asia, Medio Oriente e Australia».

«Ciascuno dei nostri clienti condivide la stessa necessità: prodotti di alta qualità che anticipano le esigenze del mercato e innalzano gli standard del settore. Poi, oltre alla calzetteria, il nostro gruppo gestisce la distribuzione di una gamma di marchi sportivi e di lifestyle selezionati, attraverso canali di vendita all’ingrosso e al dettaglio, come Crocs, Hunter, Spenco, Berghaus, Kangaroos, Strengthtape e Ironman Sunglasses».

E gli obiettivi? «Vogliamo applicare la nostra alta qualità e la nostra competenza tecnica, maturata nel settore dell’outdoor, dello sport e del benessere, alle calze di tutti i giorni, così da sperimentare nuovi standard nelle prestazioni quotidiane di questo indumento. Poi continuare a fornire alle aziende globali che operano nelle industrie di abbigliamento sportivo, outdoor, moda e medicale calze di altissima qualità».

Per quanto riguarda le previsioni per il 2019 «puntiamo a livello di gruppo», conclude Marjan Kocila, «a raggiungere i 45 milioni di fatturato». —



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